Per il secondo anno torna a Comacchio un’interessante iniziativa nata già nel 2017 da un’idea dell’artista Riccardo Buonafede di riqualificare delle zone dismesse o abbandonate della città, con opere di street art. L’idea si è poi concretizzata in Manufactory Project, il festival di street art che quest’anno si svolge dal 14 al 16 giugno 2019 e vede coinvolti 25 artisti nazionali ed internazionali, interessando 3 luoghi diversi della città con interventi artistici e la realizzazione di nuove opere d’arte pubblica.
Tra i nomi internazionali spiccano gli spagnoli Sfhir e Man O’ Matic, mentre tra gli italiani Solo, Diamond, Crisa, Chekos, Giulio Vesprini, solo per fare qualche nome.
Tema di questa edizione è il “ponte”, struttura urbana di grande importanza per una città come Comacchio denominata “la piccola Venezia”. Difatti Comacchio è un antico borgo che deve ai suoi ponti non solo la tipicità dei suoi profili disegnati sulla laguna ma anche un’antica ed importante funzione di collegamento tra la terraferma e quelle che erano le tante isole intorno.
Obiettivo di questo festival è da un lato di tutelare le opere che già colorano gli edifici della piccola città lagunare e dall’altro incrementare la proposta artistica e culturale dei luoghi prescelti, con nuovi capolavori di street art. Inoltre quest’anno si annovera tra le iniziative anche la collaborazione col giovane cappellaio codigorese Roberto Lucchi, distintosi per aver creato veri e propri gioielli di manifattura artigianale per personaggi famosi come J-Ax, Giuliano Sangiorgi e lo chef Joe Bastianich. Per l’occasione darà vita ad una sua nuova creazione artigianale, ideando un cappello d’artista appositamente per Manufactory Project.
Il festival infine allarga il concetto di collegamento legato al tema di quest’anno, creando connubi ed una sorta di continuità ideologica e concettuale con altri tre festival: il festival OSA di Diamante (Cosenza) organizzato da Antonino Perrotta, direttore artistico di questa seconda edizione del Manufactory; il festival Vedo a Colori, coordinato da Giulio Vesprini a Civitanova Marche e il festival 167/B guidato da Chekos a Lecce.
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