Nei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, tante sono le occasioni per conoscere sempre più da vicino questo immenso artista. E tante sono anche le curiosità che emergono sull’eclettico genio fiorentino!
Sapevate per esempio che Leonardo possedeva a Milano una vigna? E che vi coltivava la Malvasia di Candia Aromatica?
Pare che la vigna – di oltre un ettaro – gli fu fatta dono da Ludovico il Moro, dopo 16 anni che ormai l’artista dimorava a Milano. Quando Leonardo sottoscrisse il testamento, la fece dividere in due parti uguali: una, donata al suo fidato servitore e l’altro, l’altra al suo allievo prediletto, Gian Giacomo Caprotti.
Il primo cedette la sua parte ad un monastero, mentre la parte del secondo, morto assassinato, venne donata da Francesco II Sforza alla famiglia Stampa. Per anni non si seppe più niente della vigna, fino a quando nei primi del Novecento, in seguito a dei lavori dei nuovi proprietari del palazzo attiguo, un tempo appartenente alla famiglia degli Atellani, cortigiani e diplomatici meridionali al servizio di Ludovico il Moro, non vennero fuori tracce della sua esistenza.
Il maggior storico di Leonardo da Vinci a quel tempo, l’architetto Beltrani, da documenti rinascimentali identificò nella parte in fondo del giardino degli Atellani la posizione della vigna leonardesca. Da scavi effettuati vennero ritrovati camminamenti per i filari della vigna e materiale organico che ha permesso di risalire, dall’analisi del dna, al vitigno coltivato da Leonardo.
La vigna soggetta poi ad un incendio e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale è stata poi ricostruita in occasione di Expo Milano 2015, in fondo al giardino di Casa degli Atellani, dove la vite è stata ripiantata ed è così rinata.
Oggi la vigna può essere visitata attraverso un tour di circa 25 minuti diviso in 7 tappe che includono anche la visita al cortile di Casa Atellani, le sale affrescate nei primi decenni del XVI secolo e lo splendido giardino che circonda il palazzo.
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