A 25 anni dalla morte di Alighiero Boetti, viene lanciato un documentario che ripercorre la figura e la parabola artistica di una delle personalità più interessanti dell’arte italiana ed internazionale del Novecento.
È infatti in occasione della ricorrenza dell’anniversario della nascita dell’artista torinese – che avrebbe compiuto 80 anni il 16 dicembre – che verrà trasmesso il film-documentario “Alighiero e Boetti. Sciamano e Shoman” in una modalità diversa rispetto alla consuetudine ma che si aggiunge alle tante iniziative pensate per affrontare questo periodo di incertezza, cercando per quanto possibile di non limitare gli spazi della cultura e trovare così nuove strade per la diffusione dell’arte.
Sky Arte aggiunge pertanto alla sua già variegata offerta culturale ed artistica, la produzione del documentario lanciato in Museovisione in anteprima assoluta, potendo così essere visto in contemporanea dagli utenti sui siti internet di sei tra i più importanti musei di arte contemporanea italiani. Si tratta del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea a Rivoli (Torino), il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato, il GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea a Bergamo, il Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina a Napoli, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna a Bologna, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma.
Sarà visibile il 16 dicembre 2020, dalle 10.00 alle 18.00 con una messa in onda su Sky Arte alle 21,15 e disponibile on demand e in streaming su NOW TV.
Ad introdurre il film sarà una tavola rotonda virtuale moderata dal direttore di Sky Arte che dialogherà con i direttori dei musei interessati dall’iniziativa e che hanno in qualche modo stretto un legame con l’artista.
Tra testimonianze di familiari, amici, artisti e storici dell’arte, immagini di repertorio e visione di opere colorate ed enigmatiche, il film ripercorrerà le tappe artistiche di Boetti dai suoi esordi nell’Arte povera al periodo di grande fermento creativo e produttivo degli anni Settanta fino al successo degli anni Ottanta e i Novanta ed il successivo riconoscimento internazionale di un artista iconico impegnato nell’indagine concettuale della serialità, del doppio, della ripetitività, ma anche del caso.
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