Coraggio…

In cerca di sempre diverse declinazioni gravitanti attorno ai concetti del fare arte, l’artista Domenico Sorrentino in “A scuola d’arte” indaga stavolta le accezioni del termine coraggio in relazione al mondo estetico-artistico.

Un amico insostituibile che mi accompagna da sempre è il vocabolario… mi soccorre nel bisogno, sempre. Mi chiarisce le idee quando sono confuso aumentando, di parola in parola, il mio grado di coscienza.

Elimina false convinzioni e fa luce sui veri significati delle parole, che prima di essere parole sono pensieri e sentimenti.

Mi indica spesso la strada da percorrere, risolve conflitti e controversie.

Provate, sperimentate….

Nei miei viaggi introspettivi mi sono imbattuto nella parola coraggio ed il mio amico mi ha chiarito e scosso allo stesso tempo.

Coraggio: forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici e morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio. (Treccani)

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Ho creduto di non essere coraggioso perché non sono mai stato aggressivo e mi sono sempre sbagliato.

Dedicare la propria vita all’arte è possibile solo se si ha coraggio.

Senza forza d’animo, sopportazione, rischio e sacrificio, non si riesce a curare la propria famiglia, sostenere spese ordinarie e straordinarie e contemporaneamente stare davanti ad un blocco di creta e fare la scelta estetica giusta, pensare all’efficacia di un bozzetto o alla fattibilità di un progetto.

Quando ho preso coscienza di ciò, ho capito che il coraggioso è una persona che ha paura, ma non la lascia dominare, anzi la domina, l’affronta e la vince tutte le volte.

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Bravi artisti embrionali non scendono in campo, non rischiano nonostante abbiamo studiato arte, non hanno il coraggio di essere ciò che sono, vengono sopraffatti dalle paure e si rintanano in vite vissute al di sotto delle loro potenzialità, dei loro talenti.

In un articolo precedente ho affermato che l’arte si occupa di futuro.

Non si può fare arte se il futuro fa paura.

Coraggio….

Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n°11