Se il 2019 ha portato via con sé un anno ricco di celebrazioni per il grande genio fiorentino di Leonardo da Vinci, di cui ricorrevano i 500 anni dalla sua morte, il 2020 si appresta ad essere invece l’anno di Raffaello Sanzio. Cade quest’anno infatti il V centenario della morte di questo altro indiscusso maestro del Rinascimento, che insieme a Leonardo e Michelangelo è tra i più grandi di ogni tempo e la cui influenza percorre epoche e correnti fino al XX secolo.
La sua grandezza si registra già ai suoi tempi ed è impressa per sempre nella memoria nell’epitaffio scritto da Pietro Membo sulla sua tomba, nel Pantheon di Roma, che recita: “Qui giace Raffaello, da cui, vivo Madre Natura temette di essere vinta e quando morì, [temette]di morire [con lui]”.
Le città si apprestano così ad omaggiare il grande artista morto a soli 37 anni ma tanto prolifero da lasciarci capolavori di valore inestimabile quali l’affresco della Scuola di Atene, nelle Stanze papali, o la serie delle Madonne col Bambino, soggetto a cui fu particolarmente legato, forse per la prematura perdita della madre.
In prima fila nella programmazione dei festeggiamenti è Urbino, la città che ha dato i natali a questo immenso genio, che ha in serbo un ciclo di mostre diffuse tra la città stessa e Fano e Pesaro, tra primavera ed estate, dal titolo “Mostre per Leonardo e per Raffaello”. Ad aprire questo ciclo è Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, dove la mostra-evento “Da Raffaello. Raffaellino del Colle”, nel 2019, curata da Vittorio Sgarbi, ne ha annunciato il programma, focalizzando l’attenzione sul rapporto tra il maestro rinascimentale e uno dei suoi maggiori allievi, esponente del Manierismo. Sempre qui, già iniziata nel 2019 per concludersi il 19 gennaio 2020, è la mostra dal titolo “Raffaello e gli amici di Urbino”, che punta l’attenzione su due capolavori conservati al museo, “La Muta” e “Santa Caterina di Alessandria” messi a confronto con le opere di altri artisti contemporanei all’Urbinate, come il Perugino, presso la cui bottega Raffaello fece apprendistato, Genga e Signorelli. Mentre a seguire sarà la mostra “Sul filo di Raffaello” realizzata col contributo dei Musei Vaticani e le Mobilier National de France, in cui protagonisti saranno i cartoni preparatori degli arazzi per la Cappella Sistina.
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