In una società come quella contemporanea dove tutto muta molto velocemente, la capacità di sapersi adattare alle trasformazioni ed evolversi con e attraverso esse è quasi fondamentale. Questo è anche spesso quello che decreta la fine o meno di una professione, un’attività o un’abitudine e questo è forse ancora più vero se si parla di comunicazione. La carta stampata ha subito nel tempo una grossa battuta d’arresto con il diffondersi della digitalizzazione che ha penalizzato la vecchia, cara pratica dello sfogliare un giornale, una rivista o un libro a vantaggio invece di una più veloce informazione on line. Sempre più si vedono ridurre redazioni e chiudere edicole e sempre meno si vedono “topi da biblioteca”. Eppure c’è chi ha saputo intelligentemente sfruttare il cambiamento dando adito ad una biblioteca 2.0.
Un polo culturale futuristico progettato “come un gioco”
In Danimarca dal 2015 è aperta la Dokk1, una biblioteca studiata e progettata per essere un polo culturale comunitario, atto a soddisfare le mutevoli esigenze della società, progettata secondo l’idea del gioco, primo momento di scoperta, evoluzione e relazione sociale. Si trova ad Aarhus ed è, al momento, la più grande biblioteca al mondo. Su una superficie di 60.000 mq, ben 17.500 mq sono destinati ad uso biblioteca, mentre i restanti 10.500 mq sono distribuiti tra aziende, servizi pubblici e ricreativi. La struttura ha una forma futuristica, quasi da astronave, con 4 gradinate irregolari che portano al primo livello impegnato dalla biblioteca, costituita da un insieme di vetrate che dall’interno allungano lo sguardo su tutto il panorama. Al di sopra si estende invece il piano degli uffici a forma eptagonale. Tutto è stato edificato tenendo conto di valori fondamentali quali la sostenibilità, per la quale è stato installato sul tetto un pannello solare di 2.432 mq o sono stati usati materiali ecologici e riciclabili, luci a led ecc; e accessibilità con scale mobili, pendenze, segnaletica a pittogrammi, ecc.
Essere come in una piazza cittadina
In Dokk1, i fruitori non solo possono usufruire dei servizi da biblioteca, ma anche guardare film e documentari, ascoltare musica, vedere piccoli concerti, partecipare a conferenze, bere un caffè come al bar, usare computer pubblici e addirittura accedere a servizi comunali come ritirare passaporti e carte d’identità. Ci sono inoltre diversi spazi adibiti ad area gioco, area studio, luoghi d’incontro caratterizzati da arredamento mobile, per cui ognuno può spostare sedie e scaffali da una parte all’altra secondo le esigenze. Al pian terreno c’è invece un parcheggio superautomatizzato – abituati forse a vedere solo in film – con auto che scompaiono nel pavimento! Altra grande attrazione è il parco esterno, chiamato The Glode, che rappresenta nord, sud, est e ovest del mondo, tra simboli territoriali e culturali, che sembrano portare il fruitore in mezzo ad una giungla africana o tra i ghiacciai dell’Artico. C’è anche una grande campana, collegata all’ospedale universitario della città, che con i suoi rintocchi annuncia la nascita di un piccolo nuovo arrivato !
Cristina Buscaglia dice
Nella nota xiv del mio testo su LinkedIn Publishing https://www.linkedin.com/pulse/biblioteche-e-conoscenza-per-tutti-cristina-buscaglia/ , riguardante l’accesso alla conoscenza in biblioteca, ho messo un link a questo articolo.