Studi recenti hanno aggiunto un altro interessante tassello nella storia della civiltà egizia, una scoperta che ha fatto chiarezza su un momento particolare e sull’identità di una regina egizia che era sempre rimasta nel mistero.
È stato il risultato di una ricerca intrapresa presso l’Ateneo di Montreal, nel Québec, dalla storica dell’arte specialista di semeiotica visuale, Valérie Angenot e che ha visto continui confronti epigrafici e iconografici, oltre ad una puntuale e precisa analisi di centinaia di pezzi facenti parte del famoso tesoro di Tutankhamon, scoperto nel 1922, tesoro che si era già verificato fosse per gran parte costituito da materiale dell’apparato funerario usurpato ad una regina dal nome di Neferneferuaton Ankhkheperure.
Se gli studiosi avevano già ipotizzato quindi che nel periodo intercorrente tra la morte del re Akhenaton della XVIII dinastia e l’ascesa al trono del faraone Tutankhamon avesse regnato una regina misteriosa, questi studi hanno dimostrato che non solo una donna ma ben due si dividevano il potere a quel tempo.
Una diarchia al femminile che sembra si sia generata dalla volontà di Akhenaton, il quale non solo sposò la figlia Meritaton per assicurale la successione, ma in seguito le affiancò un’altra delle sue sei figlie, Neferneferuaton Tasherit. Le due donne pare abbiano governato per circa tre, quattro anni con il nome di Neferneferuaton Ankhkheperure, nome che ha appunto generato quella situazione di confusione nelle ricerche dei diversi egittologi, che hanno diviso i pareri sull’identità della figura di questa regina lasciandola per oltre cinquant’anni nel mistero. Per qualcuno comunque sembra che si possa trattare di Nefertiti, sposa di Akhenaton, a cui il faraone pare abbia addirittura imposto il nome di Neferneferuaton, famosa per lo splendido busto, capolavoro della ritrattistica egizia, conservato nel Neues Museum di Berlino.
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