Uno scultore appassionato di botanica non poteva evitare di occuparsi di bonsai.
Così esordisce l’artista Domenico Sorrentino nell’articolo per la consueta rubrica “A scuola d’arte” della rivista IconArt Magazine di marzo – aprile 2019. E continua…
Da un po’ di anni “coltivo” con dedizione questa passione mostrando le mie piante con piacere.
La prima cosa che mi viene chiesta, quando si parla di bonsai, è cosa si intende per bonsai. Vista la frequenza con cui mi viene posta la domanda, ho trovato un’efficace risposta: il bonsai è un’evocazione di un albero piuttosto che una miniatura di un albero. La domanda successiva, che prontamente arriva, è cosa si intende per evocazione.
Se ti mostro una foto di una persona che hai perduto da molto tempo ti ricorderai di lei richiamandola alla mente. Invece se ti faccio sentire un odore o vedere un oggetto che gli è appartenuto, quello che ti succede è ciò che intendo per evocazione. Questa è la mia risposta. Il semplice stimolo sensoriale ci permette di ricostruire, vivendoli, ambienti, paesaggi, intere storie e personaggi con un’intensità ed un coinvolgimento emozionale ben diverso dal semplice ricordare. Ricercare segni, tracce e piccoli dettagli per evocare stati d’animo è cosa a prima vista complessa. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è sentire più che pensare, scartare l’ovvio e il banale, eliminare le ridondanze…
Un disegno, una scultura o una foto sono piccole superfici o volumi, spesso troppo piccoli per contenere ciò che l’autore ha immaginato, per cui non ci si può permettere di ingombrare questo già esiguo spazio con orpelli inutili o mere decorazioni.
Ogni elemento della composizione deve parlare in modo chiaro e succinto.
La nostra epoca, straripante di immagini, cose e rumori, impone ed autorizza noi artisti a produrre oggetti che annunciano un futuro più essenziale, silenzioso e profondo.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 06
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