Dal 2 agosto fino all’8 dicembre 2019 sarà possibile ammirare nella città di Fabriano la mostra “La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” allestita presso la Pinacoteca civica e che coinvolgerà anche il Duomo di San Venanzio e la Chiesa di San Benedetto che custodiscono già opere del Gentileschi.
Orazio Gentileschi lavorò e soggiornò nelle Marche nel secondo decennio del Seicento, pertanto è stato protagonista dell’evoluzione artistica dei luoghi. La mostra vuole perciò spingere lo spettatore allo scoperta di questo artista in rapporto alla sua evoluzione espressiva sul territorio fabrianese, al legame con la lezione del Caravaggio e all’influenza caravaggesca da lui mediata sulla regione.
Scoperte, confronti, inediti ed approfondimenti accompagnano l’esposizione che raccoglie i capolavori realizzati tra Ancona e Fabriano che contano opere come la “Circoncisione”, “La Vergine del Rosario”, la “Visione di Santa Francesca Romana”, la “Maddalena” per l’Università dei Cartai, nucleo a sua volta di una stanza tematica in cui Gentileschi viene messo a confronto con Guerrieri (grande caravaggesco marchigiano cui è riservata una mostra nella mostra), Baglione, Turchi, Valentin, Vouet, Cagnacci e molti altri.
Grazie a novità di opere e documenti è stato possibile mettere in luce interessanti particolari, emblematiche testimonianze di quel passaggio alla modernità che da Caravaggio prese le mosse. Tra le curiosità è per esempio emersa la presenza – all’interno della Circoncisione di Ancona – del volto di Artemisia, la figlia del pittore e anche lei grande pittrice, all’epoca quattordicenne.
Con il biglietto della mostra è anche possibile visitare inoltre fino al 3 novembre anche un’altra esposizione in corso a Camerino, “Dalla polvere alla luce: l’arte recuperata”.
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