Da oggi 8 febbraio 2019, dopo una lunga assenza dai musei statunitensi, ritorna l’arte di Frida Kahlo, in una rassegna al Brooklyn Museum che racchiude la summa dell’esperienza dell’artista, vista nella sua completezza d’identità personale e pubblica.
La mostra intitolata “Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving” (“Frida Kahlo: le apparenze possono ingannare”) è una grande esposizione in cui convogliano collezioni dell’abbigliamento dell’artista e di oggetti personali, insieme ad importanti dipinti come “Self-Portrait with Necklace” (1933), “SelfPortrait with Braid” (1941) e “Self-Portrait as a Tehuana”, “Diego on My Mind” (1943), disegni e fotografie della collezione Jacques e Natasha Gelman dell’Arte messicana del XX secolo, nonché a film storici ed ephemera correlati.
I visitatori possono così immergersi nello stile inconfondibile della Kahlo, riuscendo a cogliere in una visione d’insieme il suo lavoro quale prodotto strettamente correlato agli aspetti che caratterizzano l’artista: la sua etnia, le difficoltà, la disabilità fisiche e la politica. Esposti quindi si ritrovano abiti Tehuana indossati da Frida Kahlo, gioielli contemporanei e pre-coloniali, corsetti ma anche le protesi usate, dipinte a mano. Tutta questi oggetti, di proprietà dell’artista, erano conservati nella Casa Azul (Casa Blu ), l’antica casa di Città del Messico in cui la Kahlo viveva col marito e artista Diego Rivera ed erano rimasti lì per volere dello stesso Rivera che aveva predisposto che tutto ciò che apparteneva ad entrambi non sarebbe potuto essere toccato se non dopo 15 anni dalla sua morte.
L’attenzione a questo patrimonio è giunta nel 2004 quando il tutto è stato inventariato e analizzato, dando modo di cogliere una nuova dimensione della Frida artista colta sia nella sua intimità che nel suo rapporto con Rivera, con cui condivideva passioni ed interessi.
La mostra potrà essere visitata fino al 12 maggio 2019.
Maggiori informazioni sul sito del Brooklyn Museum
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