Siamo nel paese della Certosa di San Lorenzo […] Qui prende piede la storia personale di Giovà (al secolo Giovanni Cancellaro) designer dell’azienda di famiglia specializzata in lavorazione di marmi e artista dedito in particolare alla scultura. Erede della tradizione locale, il Maestro ha trovato nuove motivazioni esistenziali sulla soglia dei cinquant’anni. “La chiamata” lui la definisce, come fosse sacerdote e custode di un mistero, discepolo di una voce. E in effetti il filo rosso che lega l’intera sua opera scultorea affonda le radici nelle Sacre Scritture, ripercorre – in un’ottica più improntata ad una reinterpretazione anche in chiave antropologica – la storia biblica dell’uomo utilizzando piani allegorici. La pietra è al centro di ogni cosa, porta racconti millenari, parla, dà sfogo alla geologia e alla mineralogia, ai fossili, ricostruisce alfabeti perduti, ma è anche parabola cristologica. La pietra vive, come le sculture di questo artista.
[…] Così nascono opere dall’aspetto didattico come “Il primo ciak”, un televisore svuotato, trafitto da bobine e obiettivi cinematografici, al cui interno un’auto rudimentale scivola su una superficie curvilinea […] «Il movimento la rende viva e soprattutto interagisce con chi la guarda – spiega Giovà – Una scultura diventa tridimensionale quando l’uomo può viverla. Sei tu stesso il motore della Storia».In tempi di pandemia, l’artista di Padula ha rafforzato la sua visione di unione tra i popoli, scolpendo un enorme volto sorridente. «Dentro la pietra bianca e pura, emergono segni somatici di tutte le tribù del mondo. […] La pandemia coinvolge tutti. Il materiale proviene dalla pietra di Padula, la stessa della Certosa, una pietra calcarea bianca con all’interno macchioline nere dette pulci, un calcarite di origine fossile .[…]».
[…]Nel rifiorire di fuochi e pietre, nasce l’opera monumentale “Il leone della tribù di Giuda”. Un palese riferimento alla figura di Gesù. Come in una favola di La Fontaine, sono protagonisti gli animali […] Giovà racconta la Bibbia a suo modo, come un libro a fumetti. Sta già lavorando a un’altra opera mastodontica, la Genesi […]
Tele ambientaliste con alberi e pietre incastonate, serpenti che strisciano negli alvei della roccia, poltrone in marmo. Giovà pianifica le sue opere in un piccolo trullo realizzato personalmente. Sull’apice della porta, una serratura, il buco da cui spiare se stesso. L’altro elemento è il suo legame con la terra, espresso in un panorama mozzafiato di Padula. […]
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 19
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