Nel corso del Novecento arte e moda hanno incrociato le loro prospettive di intenti, influenzandosi a vicenda e gettando le basi per futuri innesti che oggi portano i loro frutti.
Molti stilisti hanno preso spunto per esempio da Frida Kahlo – Gaultier, Missoni, il felice connubio Kenzo-Marras – traducendo il mondo cromatico e figurativo dell’artista messicana sui e dentro i tessuti. Sono da ricordare inoltre collaborazioni tra la pittrice giapponese Yayoi Kusama e lo stilista Marc Jacobs, tra l’artista Ai Weiwei e il brand Dover Street Market.
In questo contesto s’innesta anche Roberto Guariniello, 51 anni, originario di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, considerato un artista-stilista-artigiano. Ed, in effetti, il suo universo tende al trasversale, animando concetti dell’abbigliamento imperniati su tela. I quadri di Guariniello risuonano delle eco della più strabordante arte pop, intrisa di femminilità anni Cinquanta, con una strizzata d’occhio alla tecnica del mosaico, una ricomposizione sintattica del tessuto all’interno della grammatica pittorico-acrilica. Glitter, tessuti, swarovski, peluche vanno a riempire leggeri tratti femminei, componendo figure sensuali, ammiccanti, con lo sguardo ben fermo negli occhi dell’osservatore. Quasi un invito al gioco, un ammaliante corteggiamento. “Il passaggio alla pittura è avvenuto quasi per gioco – afferma Guariniello – Ho ripreso il mio tempo restituendolo all’arte del dipingere e mettendo in pratica l’idea di legare pittura e moda. Metto assieme tessuti e acrilico. D’altronde per me tutto nasce sempre da lì, dalla moda”…
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n°01
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