Le voluminose muscolature rinascimentali, i rigonfiamenti scolpiti nei blocchi carraresi, la forza del mondo antico come valore di riferimento. Gianantonio Cristalli ha fondato la sua carriera di artista su questi capisaldi, reinventando la lezione dei grandi maestri del Cinquecento, per riscoprire una nuova vitalità nel concetto di “mito”.
Di formazione bolognese, ha lasciato la sua terra natia per studiare e lavorare prima a Carrara e quindi a Parma… Le estati a Carrara, Cristalli le passa nel laboratorio Corsanini. Qui inizia ad incontrare scultori giapponesi e americani. Soprattutto giapponesi, che aggiungono qualcosa in più al suo “fare”… Di lì a poco, Cristalli prende la decisione di iniziare la carriera di docente a Parma, proseguendo il progetto della scultura…
Ciò che interessa Cristalli, spingendolo a intraprendere studi approfonditi sull’argomento, è il “mito”, non solo per come viene cantato nelle antiche gesta di eroi greci, ma per come emerge dalla terra dell’esperienza contemporanea sotto altre forme. È così che nasce la sferzante ironia di opere quali “Rugby”, dove due giocatori-gladiatori rincorrono una palla, aggrappandosi come se sfrecciassero nell’aria fiammeggiante del Colosseo, oppure l’esposizione “Cavalieri e Mito” a TPalazzo di Parma, dove accanto alle figure di cavalieri, dame, personaggi strappati dai tempi ellenici, figurano surfisti e “vespisti”…
In altre occasioni, i soggetti nascono dalla passione per la mitologia e la storia. «La mitologia è una delle mie basi di partenza. Porto il mito vicino all’umano. Così nascono esperimenti e sculture come quella ispirata ad un personaggio dei fumetti, Silver Serf. Sono un lettore di fumetti da sempre, così ho iniziato a mescolare le cose».
Prossima mostra è a Milano, all’interno di una collettiva organizzata da Prince Group, in seguito al premio vinto in seno all’evento Arte Milano-The Factory.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 08
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