Sono stati ieri presentati agli Uffizi i risultati del restauro della famosa Pala di Sant’Ambrogio, dipinta da Sandro Botticelli all’età di 25 anni. La Pala, che risultava danneggiata in alcune zone del colore e del supporto ligneo, è stata per alcuni mesi nella sede dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per interventi sostenuti grazie al supporto dell’ente degli Amici degli Uffizi. Grazie a questa azione e al confronto fra radiografie ed indagini riflettografiche è stato possibile aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza del modus operandi dell’artista.
Le specifiche analisi hanno difatti dimostrato come Botticelli sia stato percorso da fervore creativo particolarmente tormentato, nella stesura di quest’opera, spinto dai continui dubbi e ripensamenti, che hanno portato l’artista a modificare e correggere continuamente, prassi non usuale per quel tempo, ma già riscontrata nell’operato di Lippi, suo maestro, e probabilmente da lui mediata.
I ripensamenti stilistici hanno interessato sia elementi presenti già nella pianificazione del disegno, sia quelli relativi alla stesura pittorica, come cambiamenti di posizione dei personaggi, sostituzioni di porzioni di pavimento, parti del corpo cancellate o spostate dalle posizioni iniziali.
Nello specifico, il Bambino in braccio alla Madonna ha posizione della gamba e degli occhi diversa; San Cosma, raffigurata nel gruppo dei santi, prima guardava verso l’alto ora invece rivolge lo sguardo verso lo spettatore; una parte del pavimento è stato eliminato per far posto ad una pedana per far innalzare la figura della Madonna.
Altri cambiamenti riguardano dubbi sopravvenuti nella fase tardiva della composizione, difficili da mascherare del tutto e pertanto più visibili ancora oggi e alcuni anche ad occhio nudo. Alcuni riguardano ancora San Cosma, in particolare la veste, rivolta prima all’indietro e rimaneggiata poi, di cui rimane ancora l’alone della versione precedente; a santa Caterina d’Alessandria, un pollice prima disegnato scompare sotto il mantello, lo stesso vale per la punta del mignolo, cancellata, e per gli occhi della santa. Tutti cambiamenti di cui permangono tracce svelate dalle analisi, con risultati particolarmente interessanti come nel caso degli occhi, una cui versione è stata rintracciata al centro della veste della santa, che denuncia molto probabilmente la decisione di Botticelli, poi cambiata, di farle assumere una posizione inginocchiata anziché in piedi come è attualmente.
La pala nei prossimi giorni ritornerà agli Uffizi, dove verrà esposta in maniera permanente nella sala della Primavera.
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