Un’interessante operazione sotto il profilo culturale, turistico e progettuale vede gli Uffizi di Firenze stringere un significativo accordo con il Bund One Art Museum di Shanghai relativo alla realizzazione di una serie di mostre che si svolgeranno nell’arco di 5 anni, tra il 2022 e il 2027, nel museo cinese con l’esposizione dei maggiori capolavori e maestri del Cinquecento custoditi nel museo fiorentino.
Una collaborazione che porta a Firenze oltre 2 milioni di euro più una percentuale sugli incassi delle mostre. Tutti questi introiti saranno investiti nel museo contribuendo alla realizzazione di progetti che coinvolgono il patrimonio degli Uffizi, come ad esempio operazioni di restauro architettonico del Giardino di Boboli, il rispristino di aree espositive di Palazzo Pitti attualmente utilizzate come uffici, ecc.
Oltre alle esposizioni, l’accordo prevede anche scambi culturali e occasioni di studio tra le due città interessate.
Tra le prime esposizioni prevista è, nella primavera del 2022, la mostra “Botticelli e il Rinascimento”, per la quale il museo di Shanghai avrà in prestito una cinquantina di opere del grande maestro rinascimentale, che resteranno fuori solo alcuni mesi per poi ritornare in patria. Nel frattempo il ricco patrimonio degli Uffizi, conservato nei depositi permette di non risentire della “spogliazione”, potendo sostituire facilmente le opere con altrettante di inestimabile valore. Inoltre con questo accordo gli Uffizi sono convinti di poter contribuire ad accendere l’interesse verso il nostro patrimonio artistico da parte del pubblico cinese, specie nei confronti di quelle bellezze dell’Italia ad esso poco note, come gli artisti del Settecento. Difatti le esposizioni, che saranno in numero di 10, non interesseranno esclusivamente il Cinquecento ma si allargheranno anche ad altre epoche e artisti, come al esempio il Canaletto.
Ciò fa ben sperare ad un importante ritorno turistico, dato che al momento Shanghai si presenta come un importante posto strategico, ma il progetto è comunque in espansione, tanto è vero che già si pensa ad altri centri di interesse con contatti preliminari avviati con gli Emirati e progetti scientifici con gli USA.
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