Narrativa, cinema, teatro, fumetto. Le storie di Maurizio De Giovanni, nel corso degli anni, hanno trovato le più diverse declinazioni, fissandosi nell’immaginario dei lettori italiani grazie alle indagini del commissario Ricciardi (protagonista dell’omonima serie) e dell’ispettore Giuseppe Lojacono (figura di punta della serie Tv “I bastardi di Pizzofalcone”).
Considerato uno dei più importanti giallisti italiani, De Giovanni ha scalato le vette del mondo editoriale, proponendo una Napoli dai mille volti, lontana dalle narrazioni da cartolina pregne di stereotipi. Adesso quello che fu il suo primo romanzo – “Il senso del dolore” – sarà messo in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli, dal 26 dicembre al 6 gennaio, con l’adattamento e la regia di Claudio Di Palma e le interpretazioni di Chiara Baffi, Antonello Cossia, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Alfonso Postiglione e Lucia Rocco.
Un progetto di trasposizione drammaturgica che vedrà sempre protagonista Alfredo Ricciardi, il commissario che ha in dono “il Fatto”, come lo chiama lui, ovvero vede i morti ammazzati e ne percepisce le ultime parole. Ogni anno verrà portato sulle tavole del palcoscenico una sua storia. Dopo “Il senso del dolore”, è ancora mistero sugli altri due che andranno, dunque, a comporre un trittico.
Lo scrittore è stato protagonista di un’intervista sulla rivista IconArt Magazine di novembre-dicembre, svelando aspetti generativi delle storie e dei personaggi che nascono dalla sua mente e la sua evoluzione artistica che lo vede passare dalla narrativa al teatro, alla tv. Tra le curiosità, anche progetti futuri tra cui la redazione dell’ultimo dei Bastardi, dal titolo “Vuoto”. Poi sarà il turno dell’ultimo personaggio scritto per Rizzoli con “Sara al tramonto” e contemporaneamente la nuova edizione della serie tv di Ricciardi, per la regia di Alessandro D’Alatri. In programma anche una terza serie dei Bastardi e un progetto per il teatro – “Il silenzio grande” – con la regia di Alessandro Gassman, per il teatro Diana.
Articolo completo con intervista sulla rivista IconArt Magazine n°04
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