…Ritratti dell’anima, paesaggi fissati per sempre nella luce di uno scatto attraverso i suoi viaggi in Birmania, India, Giappone, Europa, America, Africa. Luoghi che non sembrano neanche appartenere al pianeta Terra. Lo sguardo microscopico, e allo stesso tempo telescopico della fotografa Rossella Pezzino De Geronimo, cattura i particolari paesaggistici, non la loro totalità, offrendo all’osservatore un effetto straniante….
La sua passione per la fotografia è esplosa a 8 anni, quando le regalarono per la prima comunione una piccola Kodak… Ha lavorato nei più importanti studi fotografici di Milano, partendo da un piccolo laboratorio nel suo bagno. Ha girato il mondo, fondato un’impresa di igiene ambientale diventata un “centro” di sostenibilità ecologica, si è occupata di moda, è stata traduttrice, esploratrice di tribù sconosciute, percorrendo un studio sulle condizioni di vita delle donne. Poi è ritornata alla fotografia e non si è più fermata.
Abbandonato il contesto dei volti, la De Geronimo ha abbracciato i paesaggi dell’anima, gli elementi della natura, virando verso una foto più astratta, fotografando in modo che non si capisse cosa fosse quella porzione di paesaggio. Ne è nato un percorso sui quattro elementi, completato quest’anno… “Il respiro del cielo”, “India. Frammenti d’identità”, “Cruel Colors”: sono tutti lavori editoriali nei quali l’occhio attento della fotografa rivela l’imponderabile meraviglia della Natura.
Nel 2017, costretta a letto dopo un grave incidente, la De Geronimo ripensa al proprio fisico fratturato e sovrappone, idealmente, la frantumazione delle ossa a quella più comunitaria della sua Catania. Progetta una mostra diffusa, nelle zone più belle e sconosciute della città, ospitando ben 130 artisti. La manifestazione ha visto, quest’anno, l’esposizione della sua opera olografica nella cripta di San Giuseppe al Transito, l’Uovo Aurico, tributo a Catania, città natale dell’artista, emblema per lei della summa dei quattro elementi e dello spirito di adattamento e continua rinascita.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 04
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