Romantica, fiabesca, affascinante! 3 aggettivi per descrivere Bruges, la città belga capitale delle Fiandre Occidentali, dai contorni spiccatamente medievali. Il suo ritratto è fatto di storia, arte e leggende che rendono ancora più suggestivi i luoghi da visitare.
Un centro da ammirare e… gustare!
Partendo dal centro storico della città – patrimonio dell’Unesco per le bellezze architettoniche di epoca medievale, i vicoli pittoreschi e i canali – si può ammirare subito Piazza del Mercato dominata dall’imponente Belfort, la torre civica alta 83 metri da cui è possibile godere una splendida panoramica di tutta Bruges. La piazza, piena di localini caratteristici, di gente e carrozze per giri turistici risuona delle note del carillon del Belfort che dovrebbe suonare ogni 15 minuti, una melodia diversa. Città famosa per il tipico waffle e per il cioccolato – tanto da avere addirittura un museo a esso dedicato, il Choco Story – già dal centro storico è possibile degustare queste dolci specialità.
Proseguendo s’incontra un’altra piazza, il Burg, che è uno dei centri più antichi di Bruges, dove si può osservare il Municipio (Stadhius) trecentesco, in stile gotico e la Basilica del Sacro Sangue, in cui – si dice – si conservi un lembo del panno usato da Giuseppe d’Arimatea per pulire Cristo, del sangue della crocifissione.
Una gita in battello
Bruges è considerata la Venezia del Nord, per questo non si può perdere l’occasione di fare una gita in battello, guardando la città da un’altra prospettiva, quella dei tanti canali che ne disegnano il profilo e che furono la fortuna per il suo sviluppo commerciale nel XIII secolo. Dal battello si potranno continuare a vedere la Basilica di Nostra Signora, sempre in stile gotico, ricca di tesori artistici, e il Beghinaggio (dal termine “beghine”, donne che vivevano un tempo lì conducendo vita monastica benché senza voti) altro posto da visitare per il particolare scenario di silenzio e case bianche immerse in un enorme cortile interno che dipingono il luogo.
Il lago degli innamorati e dei cigni dal “collo lungo”
Si arriva poi al Minnewaterpark, dominato dal lago detto “dell’amore”, per l’antica leggenda legata all’amore ostacolato dei giovani Minna e Stroberg. Per sfuggire alle pretese del padre di sposare un altro uomo, pare che Minna sia scappata nel bosco e vinta dalla disperata fuga, sia poi morta tra le braccia dell’amato. Da quel giorno il lago ha preso il suo nome ed il ponticello che lo sovrasta è diventato custode dell’amore eterno delle coppie che si vi baciano.
Un’altra leggenda invece riguarda i magnifici cigni che popolano il lago e i tanti altri corsi d’acqua cittadini. Si dice che l’imperatore Massimiliano d’Asburgo abbia preteso dei cigni nei canali, in memoria di un suo uomo, Peter Lanchals, decapitato insieme ad altri in seguito ad una rivolta popolare della città. Gli animali sono simbolo del cognome dell’uomo (“collo lungo”).
Prima di lasciare Bruges non può mancare un’altra tappa culturale con una puntatina al Museo di Groeninge, dove ammirare le opere di Jan Van Eyck, maestro di scuola fiamminga; e due di curiosità culinaria con una sosta al Museo didattico delle Patatine, piatto tipico belga con la sua doppia frittura e allo storico Birrificio De Halve Maan, che dal 1856 custodisce i segreti e la storia della bevanda alcolica per eccellenza di Bruges.
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