L’artista maledetto Jean-Michel Basquiat, nel 2020, a più di 30 anni dalla sua morte, continua a calcare la scena Contemporanea tra Moda, Fumetti ed Edizioni Speciali, accrescendo così, esponenzialmente,il valore della sua Quotazione ufficiale.
Jean-Michel Basquiat non solo Rebel
Jean-Michel Basquiat (1960 –1988) nasce a New York da padre haitiano e madre portoricana. Il suo estro creativo ,che alimenta sin dall’infanzia, fatto di mostri e personaggi immaginari, di eroi dei fumetti e di maschere note, lo spinge ad “uscire” in strada, nell’ East Village,e a manifestarsi sulle pareti della città. Una street art che, seppur ancora acerba, è sin da subito distintiva, caratterizzata da forma dai disegni aggressivi e grotteschi ma anche di scritte estemporanee e primitive. Il suo talento per il disegno lo gli permette di iscriversi alla prestigiosa, City-as-School, una scuola di Manhattan, per ragazzi dotati. In seguito all’incontro con il writer Al Diaz, comincia ad “operare” sui muri di New York, tracciando misteriosi aforismi firmati con l’acronimo SAMO (SAMe Old Shit)
“SAMO saves idiots”
“SAMO as a neo art form”
“SAMO as an attitude towards playing art”
Mission: “Mito nel mondo dell’Arte”
I lavori prodotti assieme all’amico, gli permettono di farsi notare da alcuni galleristi della zona, proprio grazie alla sua visione peculiare. Il suo desiderio di riscatto annesso a quello di ambizione , lo spingono ad abbandonare la strada e ad orientarsi verso una precisa missione: Diventare un mito nel mondo dell’Arte.
La sua tenacia lo porta a soddisfare uno dei suoi più grandi sogni , quello di incontrare il pop artist Andy Warhol ,un incontro da cui scaturirà una collaborazione nel 1983.Un rapporto professionale altalenante e burrascoso, che giungerà al capolinea due anni dopo, proprio a causa della dipendenza di Basquiat dall’eroina. Il suo talento e la sua perseveranza lo portano ad organizzare Mostre in tutto il Mondo e a ricevere svariati consensi e facoltosi estimatori.Tanto da far salire la sua quotazione d’artista alle stelle ,mentre era ancora in vita, soprattutto nel range di tempo tra il 1982 e il 1984 .Nonostante la fama affermata, i suoi comportamenti sregolati lo indirizzano costantemente verso tre interessi : l’arte, le donne, la droga. Ed è proprio a causa di quest’ultima dipendenza che, nell’agosto del 1988, muore, in un loft situato nel cuore di Manhattan. Una morte tragica che lo stronca all’età di 27anni, un’annata maledetta ,che lo ingloba nel famoso Club dei 27.
Basquiat e la sua Quotazione acclamata
Un artista acclamato sin da subito, che ha sempre catturato l’attenzione dei collezionisti e del mercato dell’Arte, tanto da far aumentare vertiginosamente le sue quotazioni negli ultimi dieci.
Tra le opere più costose di Basquiat, vendute negli ultimi anni , ricordiamo quelle della Casa londinese come “Untitled” battuta dalla Christie’s a 57.285.000 $ nel maggio del 2016 e “Dustheads” (1982) battuta a 48.843.750$ nel maggio del 2013.
“Untitled (Head)” di Jean-Michel Basquiat
Una quotazione inarrestabile che segna un evento memorabile nella storia dei pezzi più costosi dell’arte contemporanea :un “Untitled del 1982“ venduto all’asta per 110,5 milioni di dollari, nello scorso 2019. Un’asta combattiva, agli ultimi rialzi, che ha visto la proclamazione di un unico vincitore, un investitore miliardario giapponese.
Tra le novità annunciate qualche giorno fa dalla casa d’asta Sotheby’s , nel catalogo Contemporaneo, vi è un’opera ‘Head’ un lavoro su carta del 1982 Stimato per 9/12 milioni di dollari. Un’esplosione di colori vividi, un tour de force che si pone come uno dei più famosi “Head” di Basquiat.
Basquiat tra Moda e Fumetto
A distanza di più di trent’anni dalla sua tragica morte, tre delle sue opere più controverse, Beat Bop, Dustheads e Pez Dispenser ,sono state scelte dalla Dr. Martens, per decorare la sua nuova linea di calzature. Un omaggio decorativa adottato anche dalla Mattel che nel 2019, produsse una serie di carte da gioco limitate.
Un artista in voga, che lo vede anche protagonista di una Graphic Novel di Parisi. Un fumetto che ripercorre i momenti salienti della vita di Basquiat, a partire proprio dalla sua tragica dipartita,che si imbatte nelle sue passioni,da quelle dell’infanzia, come la produzione dei cartoni animati all’età di 4 anni e la sua propensione al poliglottismo. Un racconto che rievoca l’atmosfera newyorkese degli anni 80 e che si si avvale di tra quattro colori prevalenti : rosso, blu, verde e giallo. Una intera collana, della casa editrice Centauria -GRAPHIC NOVEL ,dedicata alle vite di alcuni artisti indimenticabili, come l’ultimo fumetto riservato al quotato Duchamp e al suo “Caso Foutnain”,che hanno influenzato la storia dell’arte.
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