Il bunker antiaereo, che si erge nel centralissimo ed elegante quartiere di Mitte, a Berlino… custodisce oggi una delle collezioni di arte contemporanea più interessanti della Germania. Ma di certo l’architetto del Terzo Reich, Albert Speer non avrebbe potuto immaginare quale sarebbe stata la destinazione finale di questo bunker non ipogeo, progettato nel 1940 su indicazione dello stesso Hitler.
Dopo la guerra, il bunker fu adibito agli usi più vari: nel 1957 divenne un deposito per la frutta esotica, mentre nel 1992 divenne “The Bunker”, il tempio della musica techno e degli annessi party gay e fetish della scena underground berlinese… Nel 2003, la struttura fu acquistata dal pubblicitario e collezionista Christian Boros, che nel giro di qualche anno la convertì in uno spazio espositivo per ospitare la sua collezione d’arte contemporanea e la sua dimora.
La collezione di Boros comprende opere di pittura, scultura, installazioni, foto e video a partire dal 1990 ad oggi, che sono esposte al pubblico ciclicamente… Attualmente è esposta la collezione #3 che si apre con una scultura dell’americano Justin Matherly… Segue, nella sala successiva, l’opera a muro “Mandi III” del belga Kris Martin… Passando per la sala dedicata al giovane artista concettuale cinese He Xiangyu, la cui opera nasce come denuncia d’impronta politica… Un richiamo, invece, all’arte povera è presente nelle tele di Sergej Jensen… Fanno da pendant alle tonalità ocra dell’artista danese, le “cento sfumature di grigio” della pittura analogica di Avery Singer… Incentrate sul dualismo bianco/nero invertiti, invece, sono le opere dello svizzero Fabian Marti… Ad un diverso background s’inspira il tedesco Johannes Wohnseifer per la sua denuncia sociale sulla superficialità dei messaggi pubblicitari… Nella sala dedicata a Katja Novitskova, la giovane artista di origini estoni con le sue installazioni aspira a sensibilizzare il visitatore sui temi dell’intelligenza artificiale e sull’empatia degli esseri umani nei confronti di quest’ultima. Ci sono poi i dipinti dell’artista lussemburghese Michel Majerus e quelli dell’artista brasiliano Paulo Nazareth…
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n°04
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