Sulla scia degli eventi che attendono alle celebrazioni dei 200 anni dalla morte di Antonio Canova – che ricadono nel 2022 – nel Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, paese natale dello stimato scultore neoclassico, una mostra incornicia l’arte di quest’ultimo in un singolare dialogo con il grande maestro barocco, Caravaggio, sotto il segno di un comune soggetto più volte toccato da entrambi.
Si tratta della Maddalena, personaggio tra i più complessi e discussi del Vangelo ma anche tra più affascinanti per artisti e committenti, che viene indagato nelle due diverse interpretazioni all’interno della mostra “La Maddalena. Caravaggio e Canova”. Presente alla gipsoteca da maggio fino a novembre 2021 (01/04/21 – 21/11/21), l’esposizione, organizzata con la curatela di Sgarbi, si realizza attorno a dipinti, calchi in gesso, sculture e bozzetti ritraenti la Maddalena, eseguiti dai due maestri, concentrando la propria essenza nel confronto di due opere in particolare: la tela «Maria Maddalena in estasi» di Caravaggio, del 1606, eccezionalmente in prestito da una collezione privata inglese e il gesso di «La Maddalena giacente» di Canova, opera del 1819 andata perduta.
Benché appartenenti a due epoche differenti, a due stili diversi, a due modi di concepire la bellezza lontani l’uno dall’altro, le rappresentazioni di queste due Maddalena sembrano accorciare le distanze, creare una serie di rimandi che sembrano quasi poterne tracciare una sorta di continuità concettuale. La testa reclinata all’indietro in entrambe le pose, lo sguardo estatico, la bocca leggermente aperta, gli occhi socchiusi, le pieghe dei panneggi, simili nell’una e nell’altra opera sembrano poter rappresentare quella sorta di trait d’union tra le visioni di questi due grandi geni del passato.
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