Una grande personale è in programma dal 15 giugno 2019 al 31 gennaio 2020 ad Arezzo, fondata sull’arte di uno dei maggiori esponenti della Transavanguardia, Mimmo Paladino, indagata sotto il particolare aspetto del suo rapporto con l’arte rinascimentale e soprattutto con quello che l’artista campano considera suo maestro, ossia Piero della Francesca.
L’eccezionalità di questa mostra è già sintetizzata nel titolo stesso “La regola di Piero”, che si presenta come vero e proprio omaggio di Paladino al famoso pittore-umanista e che mette in evidenza come l’arte del primo affondi le sue radici nella grande tradizione figurativa e filosofica italiana.
Tra le varie esperienze rivolte al passato – dalle civiltà pre-romane al Rinascimento – quello con Piero della Francesca è stato un confronto costante che ha influenzato notevolmente la ricerca artistico-estetica di Paladino, sotto anche il profilo metodologico e teorico.
Questo rapporto è pertanto al centro del percorso espositivo aretino che si sviluppa in diverse aree della città e che, pur non citando direttamente l’artista rinascimentale a livello formale, ne condivide ed esprime i valori comuni, “come l’incontro tra tradizione e modernità, tra razionalità ed emozione, tra luce, forma e colore, tra idealizzazione, astrazione, simbolo e realtà”.
L’esposizione consta di circa 50 opere distribuite in 6 diverse sedi espositive, i cui nuclei nevralgici sono la Galleria comunale d’Arte Contemporanea e la Fortezza Medicea.
Nella Galleria è protagonista la pittura, con l’esposizione di trentaquattro dipinti di Paladino tra cui anche opere molto celebri, annunciata dal grande monumento temporaneo collocato nella piazza antistante la Galleria, che omaggia la matematica e la vocazione proto-scientifica dell’Umanesimo di cui Piero della Francesca è simbolo.
Nella Fortezza invece si potranno ammirare sculture-pittoriche monumentali dalla grande tensione drammatica come i nove elementi di “Vento d’acqua” del 2005 scolpiti in bronzo ed i giganteschi “Specchi ustori” del 2017.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale della mostra.
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