A Roma il presente dialoga col passato attraverso il Mito che diventa simbolo di quegli universali capaci di raccontare anche la società contemporanea.
Succede nei musei di Villa Torlonia, nel Casino Nobile dove da ottobre fino al 6 gennaio 2020, l’arte di Sergio Monari incontra l’antico delle statue appartenenti alla collezione Torlonia.
“Sergio Monari. Rifrazioni dell’Antico” è la mostra che riporta l’artista bolognese – conosciuto in tutto il mondo per la sua riscoperta del classico unito alla sua nuova misura critica – a Roma, dopo oltre 25 anni, in un’esposizione molto più amplia della precedente avutasi al Teatro Argentina nel 1993 e inserita in un luogo già di per sé ricco di storia, simboli e significati.
La mostra consta di 18 sculture ispirate a temi e personaggi della mitologia greco-romana, calati nelle atmosfere delle sale neoclassiche del Casino Nobile e tra statue che sanno di mito e di antico. Si dipana lungo un percorso che segue la naturale scenografia delle sale del museo e racconta sentimenti, pulsioni, paure che appartengono all’umanità rappresentate sotto forme umane.
Così la poesia, l’amore, la guerra, il destino, la morte vivono nell’esposizione come connubio di concettualità e matericità, che permette di investigare la società contemporanea, facendone semplicemente un ritratto ma non un giudizio. Così com’è rappresentata, senza pudori e senza moralismi, la società attuale è come se venisse risucchiata in universali che la connotano, derivati da un’arte che risulta essere più metafora della civiltà antica che non di quella contemporanea. I miti dell’antico qui vengono interpretati come espedienti narrativi capaci di spiegare oggi come un tempo impulsi e situazioni dell’umanità. La loro valenza diventa a-temporale e a-spaziale, ancora artificio simbolico-letterario per indagare, conoscere, educare.
Maggiori informazioni sul sito Musei Villa Torlonia
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