La tradizione dell’albero di Natale è forse lontanissima nel tempo, pare addirittura che presso i Celti e i Romani comparissero già gli abeti che, in quanto sempreverdi, erano onorati come simbolo di vita o di buona fortuna. Eppure per ritrovare un abete realmente addobbato per Natale bisogna aspettare il ‘600 ed andare precisamente in Germania.
C’è da dire però che per quanto la tradizione possa essere antica, in arte non è così facile trovarne delle rappresentazioni: il Natale è molto più celebrato con l’immagine del presepe che con quella dell’albero di Natale! Questa “scelta” è legata in particolare ad una questione di natura religiosa. Difatti l’usanza di abbellire l’abete a Natale è più dei paesi del Nord Europa e precisamente di quei paesi che all’epoca della riforma protestante vollero allontanarsi in tutto dai cattolici e dalle loro tradizioni. A diffondere poi l’usanza anche nei paesi del sud d’Europa furono gli ufficiali prussiani dopo il Congresso di Vienna. Adottata da corti e regni, principi e sovrani iniziarono ad abbellire le piazze principali delle loro città, anche se per i paesi cattolici il simbolo per eccellenza del Natale continuava a restare il presepe. Si pensi che è stato solo con papa Giovanni Paolo II che il primo albero di Natale è stato piantato in piazza San Pietro a Roma!
È per questo motivo, così, che è più facile ritrovare la presenza dell’albero di Natale in splendide rappresentazioni di artisti di paesi del Nord Europa che di altri.
Suggestive così sono immagini di “Girotondo attorno all’albero di Natale” di Viggo Johansen, uno dei maggiori pittori danesi di fine ‘800; “L’albero di Natale” di Albert Chevallier Tayler, pittore inglese specializzato nei ritratti, la cui arte è contaminata dalla tecnica en plein air della scuola di Newlyn, attiva in Cornovaglia negli anni ottanta del XIX e inizio XX secolo. Ancora di rilievo è “L’albero di Natale” del pittore russo Alexei Mikhailovich Korin o “Natale” del tedesco Felix Ehrlich.
Non manca comunque testimonianza di uno dei nostri maggiori interpreti della pittura del Novecento, Filippo de Pisis, la cui arte tra il metafisico e l’impressionistico riempie le pennellate di “Albero di Natale” del 1935.
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