La ritrattistica è sempre stata un genere che ha suscitato grande interesse negli artisti, in ogni epoca. Affascinati dalla figura umana, essi hanno immortalato personaggi e situazioni, così come oggi fa la fotografia, rispondendo alle esigenze dei vari committenti. E le esigenze sono sempre state tante in ogni tempo, in quanto il ritratto era il mezzo privilegiato per affermare la propria identità, prestigio e potere. Erano infatti soprattutto gli aristocratici a richiedere di essere ritratti o i grandi personaggi, chi per valore, chi per gloria, chi per continuità storica o dinastica. Dipinti, tavole, busti in marmo o mezzi busti, tutto era riprodotto con grande realismo documentativo, non privo però di elementi che riconducano a quello sguardo soggettivo dell’artista che rende unica ogni sua opera.
A questa eccezionalità del filone ritrattistico dedica un’interessante mostra, il National Art Center di Tokyo che dal 30 Maggio al 3 Settembre 2018 espone 110 capolavori di genere, provenienti dagli 8 dipartimenti del Louvre di Parigi. “The Art of Portraiture in the Louvre Collections” – questo il titolo della mostra – è un vero e proprio excursus, attraverso le epoche, del ruolo sociale dei ritratti e delle variazioni nel tempo del genere artistico. Si va da manufatti dell’antico Egitto e della Siria alla celebre tela del “Marat assassinato” di David o alle opere di Ingres, Rembrandt e Botticelli o ancora ai ritratti e alle sculture raffiguranti Napoleone. Inoltre ad emblema della ritrattistica rinascimentale è esposto il ritratto affascinante e misterioso della “Bella Nani”, opera del Veronese che ritorna in Giappone dopo circa 27 anni, in cui l’effigie della giovane donna oscilla enigmaticamente tra l’immagine realistica di un’esponente dell’aristocrazia veneziana e la rappresentazione ideale della bellezza femminile.
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