L’inverno del Mudec, il museo delle Culture di Milano è tutto proteso alla scoperta del mondo orientale e delle sue influenze su quello occidentale, attraverso il progetto Oriente Mudec. Tutti gli spazi del museo infatti saranno interessati da eventi ed esperienze collaterali gravitanti attorno a due grandi mostre che fanno da fulcro al progetto: “Impressioni d’Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone” e “Quando il Giappone scoprì l’Italia. Storie di incontri (1585 – 1890)”.
Il percorso progettuale è scandito da una lettura dell’incontro tra due culture e degli scambi tra Giappone ed Europa da diversi punti di vista, che sono artistici, storici ed etnografici.
Nello specifico, la prima mostra, attraverso una selezione di 170 opere tra dipinti, stampe, oggetti d’arredo, sculture e oggetti di arte applicata, provenienti da musei sia italiani che esteri e da collezioni private, vuole illustrare lo sviluppo dell’interesse che la società del XIX e del XX secolo ha nutrito verso il gusto giapponese. L’esposizione indaga il fascino nipponico subito dai paesi occidentali nei diversi settori culturali e commerciali e l’influenza sulle arti, tanto da generare il concetto di Giapponismo, a cui si sono avvicinati artisti come De Nittis, Rodin, Van Gogh, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Monet ed altri. La mostra pone l’attenzione soprattutto sul Giapponismo italiano con riferimenti a capolavori di artisti italiani che ne subirono il fascino.
La seconda mostra invece mette in evidenza i primi contatti dell’Italia col Giappone e le reciproche influenze che determinarono l’immaginario artistico e culturale che andò man mano delineandosi dal Cinquecento all’Ottocento. Il percorso espositivo è distinto in tre sezioni: due riguardanti la curiosità rivolta alla cultura giapponese e un’altra relativa ai contatti e le relazioni intercorse fra i due paesi nel tempo. La narrazione è affidata in particolar modo alle scoperte e ai viaggi avventuristici dei primi esploratori come Ito Mancio, un gesuita a capo della prima spedizione diplomatica giapponese in Europa o di collezionisti come il conte Battista Lucini Passalacqua, che fu tra i primi a raccogliere manufatti orientali alla riapertura dei porti giapponesi sul finire del secolo.
Entrambe le mostre sono visitabili fino al 2 febbraio 2020
Maggiori informazioni sul sito del Mudec
[immagine in primo piano tratta dal sito del Mudec]
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