Un mondo in cui si mescolano sacro e profano.
Non smette di stupire l’artista belga Jan Fabre, che fino all’11 novembre 2018 sarà alla Fondation Marguerite et Aimé Maeght, a Saint-Paul-de-Vence, in Provenza, con la mostra “Ma nation: l’imagination”.
Il percorso espositivo è stato pensato da Fabre esclusivamente per gli spazi della fondazione e si compone di opere scultoree, soprattutto in marmo, e disegni, che indagano il campo dell’immaginazione e quello della scienza. Nelle opere di Fabre si mescolano mente, corpo e sogni.
Tutti elementi sottesi da una vena di ironia, grazie alla quale l’artista restituisce un nuovo sguardo alla realtà, creando un dialogo affascinante tra immaginazione, scienza e arte. La mostra francese si innesta sulla scia della metamorfosi e delle sue diverse declinazioni. Un tema caro a Fabre, che ama spesso rappresentare il cervello, definito dallo stesso artista come “la parte più sexy del corpo umano”.
L’encefalo diventa protagonista di opere d’arte realizzate in marmo di Carrara, tra le quali spicca “Cutting the memory” (2014), un cervello su cui si posa una mantide religiosa. E proprio il rapporto con gli insetti è un dato che colpisce nelle opere di Fabre. L’intento è creare una relazione tra antico e moderno, vivo e morto, biologico e spirituale, per cogliere la vera essenza del rapporto tra uomo e natura.
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