Fu Giulio Cesare il primo a definire il Mediterraneo “Mare Nostrum”, mano a mano che venivano conquistate le terre che sul quel mare si affacciavano e che perciò diventò un punto di riferimento geografico imprescindibile. “Nostro” appunto.
E’ per questa accezione totalizzante del Mediterraneo, considerata la culla della civiltà che l’associazione ArtetrA, presieduta da Veronica Nicoli, in collaborazione con la Prince Group di Armando Principe, ha deciso di organizzare, proprio ad Amalfi, che su quell’immensità si affaccia, una mostra intitolata “Mare Nostrum: suggestioni dall’inconscio”, che sarà ospitata dal 14 al 16 Settembre negli Arsenali dell’antica Repubblica Marinara.
Il mare è suggestione, metafora dei moti dell’animo, in perenne altalena tra la quiete e l’agitazione. Assume la valenza simbolica della sfida dei propri limiti (cos’erano se non questo le immaginarie colonne d’Ercole poste nello stretto di Gibilterra?), dell’amore inteso come calma quiete o come ferale abbraccio, del lento ed inesorabile scorrere del tempo. E’ anche considerato lo specchio dell’anima, la superficie blu in cui l’uomo si riflette, si osserva, indaga se stesso e la sua parte più intima.
Agli artisti, dunque, l’arduo compito di dare forma, con la loro arte, alle diverse declinazioni del mare quale metafora della vita e simbolo dell’incoscio…
L’articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 2
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