Prince Art Gallery Casa D’Aste, Vicenza 18 Quotazioni
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Armando Montella alla Alson Gallery di Milano
Dal 5 al 15 Luglio 2018, Armando Montella, artista vincitore del premio Prince Art Gallery della Biennale del Tirreno, tenutasi a Cava de Tirreni, a Salerno, nel mese di Giugno, porterà la sua arte nella prestigiosa Alson Gallery di Milano. Selezionato dal presidente della Prince Art Gallery – Armando Principe – tra gli oltre 150 artisti che hanno partecipato all’evento con diverse opere in tutte le categorie dell’arte, Montella ha affascinato per la qualità del suo fare artistico affidato all’obiettivo della macchina fotografica.
“…non è l’innovazione tecnica a dare prova di sé nella sperimentazione artistica ma è la capacità di un soggetto di diventare finalmente un vero e proprio concetto di vita, a stupire ed emozionare…” queste le belle parole che Armando Principe ha rivolto all’artista per descrivere tutta la propria ammirazione nei confronti della sua arte.
Montella è originario di Cava de Tirreni. La sua passione per la fotografia viene da lontano, da quando per la prima volta gli venne regalata una Polaroid, ancora bambino. Perfezionatosi nel tempo con maestri della fotografia, ha rivolto il suo talento soprattutto ai paesaggi della sua terra, in particolare della Costiera Amalfitana.
Le sue fotografie sanno destare i moti dell’animo: le atmosfere pallide a volte quasi evanescenti come immagini da sogno, gli scorci, la ricorrente tematica del mare, i bianchi e neri spesso interrotti da sfumature di colore introducono in un mondo di emozioni e di un’introspezione quasi involontaria. Questo lo scenario d’arte che si aprirà al pubblico nei 10 giorni di esposizione alla Alson, dove non solo l’artista troverà un ambiente dalla portata internazionale che coniuga passato e moderno, ma verrà anche supportato dalla Prince Art Gallery ed accompagnato da una recensione critica del critico d’arte Federico Caloi. All’arte di Montella fa omaggio anche IconArt Magazine, che riserva all’artista uno spazio esclusivo sul prossimo numero della rivista, che raggiunge oltre 25.000collezionisti facenti parte della rete di Prince Art Gallery.
Remo Carradori
Luigi Caserta
Biagio Cerbone
Michael Jackson, il Re del Pop, in una grande mostra a Londra
Qualcuno lo considera un alieno o comunque una figura non di questa terra. Qualcun altro vuole fatalisticamente credere al complotto che lo vede ancora vivo, ritirato a vita privata, lontano dai clamori. Fatto sta che sul Re del Pop c’è una vera e propria ombra di mito dovuta all’eccezionalità della sua figura. Innovatore sotto ogni aspetto, Michael Jackson, a distanza di 9 anni dalla sua morte, non cessa di consolidare la propria intramontabile fama, diventando nell’immaginario comune un vero e proprio “fenomeno sociale”. Le vendite dei suoi dischi sono ancora da record, i suoi videoclip sono ancora ammirati e presi da ispirazione, i fans sono ancora milioni in tutto il mondo ed anche le nuove generazioni conoscono il suo nome e la sua portata. Nessuno può ignorare l’enorme contributo che ha apportato nel rivoluzionare la musica pop, il modo di fare coreografia, di lanciare i videoclip, di fare moda e spettacolo, di sperimentare le arti visive in genere. Nessuno può dimenticare i suoi immensi successi , i riconoscimenti e i record mondiali, come Thriller, riconosciuto disco più venduto nella storia della musica, superando addirittura i 110 milioni di copie all’attivo. Ma forse qualcuno non sa che Michael Jackson è stato anche il personaggio più rappresentato e citato nell’ambito della cultura contemporanea, ispirando l’arte di molti artisti di spicco, primo fra tutti Andy Warhol.
Proprio questo aspetto ha mosso le intenzioni della mostra che si apre oggi 28 Giugno 2018 alla National Portrait Gallery di Londra. In “Michael Jackson: On the wall” – questo il titolo della mostra – si vuole far riflettere sulla figura a tutto tondo del Re del Pop riconoscendone, nella esperienza condivisa di tanti artisti, l’effettiva valenza di mito, nella sua più concreta accezione di simbolo privilegiato di eccellenza capace di influenzare comunità ed epoche, tributatagli dalla popolarità negli anni. Più di 40 opere riunite da collezioni private e pubbliche nel mondo o create appositamente per l’occasione, sono in esposizione alla galleria fino al 21 Ottobre 2018. Tra gli artisti, compaiono nomi d’eccezione come Andy Warhol, David LaChapelle, Isa Genzken, Paul McCarthy, Grayson Perry e tanti altri.
Un grande tributo che volutamente cade nell’anno in cui Michael Jackson avrebbe compiuto 60 anni, se fosse stato ancora in vita e che, per destino, si apre in concomitanza della morte del padre del grande artista, figura molto controversa, deceduto ieri dopo una lunga malattia.
Intanto per tutti i fans c’è anche un’altra novità: sembra che sia in realizzazione un musical d’ispirazione alla vita di Michael Jackson, la cui uscita è prevista per il 2020.
Tutte le informazioni della mostra sono sul sito ufficiale della National Portrait Gallery.
Gemme e pietre preziose, materie “plastiche” dell’arte
Oggi come oggi, l’arte si è allargata all’uso di qualsiasi materiale… Materiali poveri si nobilitano uscendo dal loro contesto e dalla loro destinazione d’uso e materiali ricchi si calano sulla tela o sulla pietra vestendo di nuovo valore l’opera. Tutto è una questione di stile e d espressione creativa dell’artista. Per esempio, c’è chi ha fatto delle pietre preziose un elemento distintivo della propria arte, puntando sulle qualità intrinseche della materia o sul gioco dei significati o ancora sulla scoperta di culture. Artisti differenti che hanno la preziosità della materia in comune, in cui hanno intrappolato la pluralità dei loro messaggi.
Suzan Drummen è un’artista visuale olandese. Le sue opere sono caleidoscopiche installazioni su pavimento o parietali, che nascono da una ripetizione di forme geometriche, specie circolari, che rimandano a rappresentazioni di mandala. Effetti di luce, fenomeni visivi, illusioni ottiche e cromatiche sono le esperienze percettive da cui lo spettatore viene investito dinanzi una sua opera. Tutto si genera dall’uso di pietre preziose, specchi, metallo cromato, cristalli e vetri ottici che l’artista dispone in una geometria perfetta ed armonica , frutto dell’improvvisazione e dell’ispirazione dei luoghi. L’artista infatti crea senza un disegno preliminare ma si fa guidare dagli spazi e dalle atmosfere, diventando anche la luce e il colore, materia plasmata attraverso le mille sfaccettature delle pietre.
Paul Koudounaris è un critico d’arte e famoso fotografo di Los Angeles che ha legato la sua persona alla fama di massimo esperto di arte macabra. Affascinato dall’usanza delle reliquie sia nei riti religiosi che come ornamento sacro, l’artista ha girato il mondo immortalando ossari e tombe, tanto da essere soprannominato “Indiana Bones” (“bones” significa “ossa” in inglese). Tra questi spiccano teschi variamente ornati e decorati con gemme e gioielli. Una vera e propria documentazione dell’esorcizzazione della morte nella cultura cristiana e del messaggio di preziosità e bellezza legata alla vita ultraterrena. Damien Hirst è un celebre artista britannico la cui arte è incentrata sul tema della morte, stavolta però spettacolarizzata nella sua crudezza per spingere il fruitore a riflettere sulla caducità della vita. Anche questo artista si è affidato al valore dei preziosi e ha firmato una delle sue opere più famose – “For The Love of God” – con la purezza del diamante. Si tratta di un teschio umano in platino, a grandezza reale e con denti veri, nel quale sono stati incastonati circa 8601 diamanti a ricoprire tutta la superficie ed uno più grande posto al centro, sulla fronte, da 52,4 carati. L’opera costata intorno ai 12 – 14 milioni di sterline, è stimata 50 milioni di sterline, la cifra più alta in assoluto per un’opera contemporanea.Attilio Cianni
La Fondazione 1563 indice concorsi sul Barocco
Gli amanti e studiosi dell’arte del passato hanno una chance in più per mettere in campo la propria passione, specie se il loro gusto per l’arte si concentra Seicento e Settecento. La Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo di Torino ha indetto ben due concorsi relativi al Barocco e all’originalità di ricerche e progetti relativi a questo periodo artistico. La Fondazione 1563 che opera per la tutela dell’archivio storico della Compagnia e per il sostegno formativo dei giovani studiosi, nell’ambito del Programma di studi sull’età e la cultura del Barocco promosso a livello nazionale ed internazionale, ha bandito due diversi concorsi, uno per l’assegnazione di cinque borse di studio, l’altro per la pubblicazione di una ricerca inedita.
Il primo concorso “Borse di alti studi Rosaria Cigliano” promuove la produzione di progetti originali sull’età barocca, anche in chiave comparativa e internazionale, con il tema della rappresentazione di natura e paesaggio tra fine Seicento e metà Settecento. Le borse di studio in palio sono dell’importo di 23.000€. Il concorso è alla sua sesta edizione e la scadenza del bando è fissata per il 22 Luglio 2018.
Il secondo concorso “Barocco inedito” è invece alla sua seconda edizione e promuove la miglior ricerca, a livello di originalità, relativa al periodo che include Seicento e Settecento. L’elaborato vincitore sarà pubblicato a cura della Fondazione e rientrerà nella collana “Quaderni delle Borse e dei Premi di Alti Studi sul Barocco”. La scadenza del bando è prevista per il 30 Settembre 2018.
Per entrambi i concorsi, le candidature sono da effettuarsi direttamente sul sito ufficiale di Fondazione 1563, nelle sezioni dei rispettivi bandi.
Sergio Colombo
Sergio Colombo
Prince Art Casa D’Aste, Salerno 11 Novembre 2019
€ 9.000
Sergio Colombo
Prince Art Casa D’Aste, Salerno 02 Settembre 2019
Sergio Colombo
Prince Art Casa D’Aste, Salerno 01 Luglio 2019
Sergio Colombo
Prince Art Casa D’Aste, Salerno 13 Maggio 2019
€ 7.500
Sergio Colombo
Prince Art Gallery Casa D’Aste, Salerno 19 Marzo 2019
Sergio Colombo
Prince Art Gallery Casa D’Aste, Salerno 14 Gennaio 2019