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La passione di Davide Tesia è la sua voglia di sperimentare, di osservare la natura e di traslare tutto ciò che osserva e lo emoziona nei suoi dipinti. Di animo gentile e incline ad aiutare i più deboli, il creativo utilizza colori acrilici con i quali, nelle sue opere, dà vita e trasmette emozioni.

Amante di viaggi e mostre, l’artista ha partecipato alla Fiera a Innsbruck lo scorso ottobre e sarà presente nel volume “L’Arte al tempo del Coronavirus”, pubblicato dalla casa editrice Skira.

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Vive a Roma ed è membro del gruppo “Professional Art”. Ha mostrato, fin dalla adolescenza, una particolare inclinazione per il disegno a mano libera e per la pittura. Ha iniziato a fotografare quasi per gioco, per poi appassionarsi sempre più alle tematiche e tecniche fotografiche. Ha frequentato vari corsi formativi, anche presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata, che le hanno consentito di acquisire specifiche conoscenze tecniche e buona manualità, accentuando nel contempo il senso artistico e il gusto delle immagini. Ha partecipato a varie manifestazioni fotografiche conseguendo lusinghieri risultati. Ha partecipato a numerose mostre. Tra le più significative si annoverano:“Arte Madrid”, Madrid marzo 2019; Triennale di Roma, Vittoriano 2017; “Omaggio a Caravaggio”, Museo Venanzo Crocetti Roma 2013; Collettiva “Il Senso del Sacro”, Vaticano 2011; Mostra fotografica “Il gusto dell’immagine”, Frascati 2010; Mostra fotografica “Simbolismo e Mitologia nella scultura femminile a Roma”, Gaeta 2010.

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Fabio Tassi nasce a Pavia nel 1969. La passione che porta dentro di se fin da bambino è per la pittura e l’arte in genere. All’età di 12 anni vince il concorso nazionale di disegno patrocinato dalla RAI legato allo sceneggiato “Marco Polo” con Ken Marshall. La borsa di studio ricevuta come premio non servirà però ad iniziare la formazione artistica che egli avrebbe desiderato. Gli studi lo portano a diplomarsi come geometra e successivamente alla professione di progettista e designer d’interni. Autodidatta quindi, ha iniziato la sua attività artistica nel 1986, nascondendo le sue opere in un deposito. Solo nel 2008 supera lo scoglio di mettersi a nudo e decide che la sua arte non può e non deve rimanere una passione personale, ma un’esperienza da condividere. Espone in mostre personali e collettive a Pavia e provincia, a Lodi, Varese, Rieti, Roma. Dal settembre 2011 fa parte del “Sinergy Lab” di Roma, laboratorio artistico culturale sensibile all’arte nelle sue diverse espressioni. L e sue opere  scaturiscono dalla forte personalità dell’uomo Fabio Tassi e dalla sua sensibilità verso il mondo che ci circonda. La tela diventa una finestra sul mondo, dalla quale affacciarsi e cogliere la realtà manifesta. Per questo le sensazioni, gli stati d’animo, le emozioni che l’uomo vive, vengono catturate dall’artista che le elabora e le materializza nell’opera, dando corpo alla propria personalizzazione di una realtà, spesso amara, che spaventa e allo stesso tempo intriga. Dopo un intero anno di studio nel proprio laboratorio artistico, Tassi si è “ripresentato al pubblico” in occasione della prima edizione di “Paviart” nel 2013 con un progetto dal nome “Into the wall” e nel 2017  con il suo progetto “To be free – HD art project”. A gennaio 2019 inaugura il suo laboratorio/galleria personale.

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Nata in Bulgaria nel 1993, a quattro anni è stata adottata e adesso vive a Grosseto. Fin da bambina ha sviluppato una passione per il disegno e successivamente per la pittura e la Storia dell’Arte. Si è interessata anche alla vita, alle opere dei pittori e artisti famosi nella storia, per capire meglio i loro stati d’animo e prendere da loro spunti e idee. Durante i suoi studi ha iniziato a dipingere su tele abbastanza grandi per capire meglio i materiali e le diverse tecniche. È molto legata all’arte astratta e informale, usa soprattutto colori acrilici e ad olio.  Ama combinare colori, sgocciolature per dare movimento ai suoi dipinti. Quando dipinge si sente libera, si lascia andare, senza pensare, giocando con diverse sfumature e contrasti di colore. Riesce a tirare fuori le sue sensazioni, le sue emozioni di armonia e di serenità, ma anche la sua rabbia e il suo dolore. Ha frequentato l’Istituto Professionale Grafico Pubblicitario di Grosseto. Diplomata alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze in Arti Visive – Pittura I livello nel 2016 e II livello nel 2019. Nel 2017 ha partecipato e ha donato tre tele al Bando d’arte della Fondazione Grosseto Cultura “Alta Intensità” opere per la raccolta d’arte dell’Ospedale di Grosseto e alla mostra presso le Clarisse Arte a Grosseto. Nel 2019 ha partecipato alla mostra “Donne in Luce” presso il Palazzo Ferrajoli a Roma. Nel 2020 la sua opera“Wave” è stata ammessa al Premio Internazionale Leonardo Da Vinci al Video Esposizione presso palazzo Ximènes-Panciatichi a Firenze, ed è stata inserita nella rivista Art Now.

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Nasce a Colleferro l’11 settembre 1978. Si iscrive all’istituto statale d’arte conseguendo prima il titolo di “maestro d’arte” e, successivamente, la maturità in “Arte applicata come disegnatore di architettura e arredamento”. La passione per la pittura ed il disegno lo spingono a frequentare il corso di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Per lui l’arte è comunicazione, riflessione, sperimentazione, ricerca, ma soprattutto la dimostrazione che è possibile esprimere idee, forme, colori per reiventare ciò che altri hanno già espresso, contagiando sentimenti ed emozioni. Molto attento alle immagini che lo circondano, prende spesso spunto dalla fotografia in bianco e nero. Anche la scultura lo stimola molto. Disegna e dipinge immagini sulla tela o su tavola cercando di raccontare delle scene di vita. Ha partecipato ad esposizioni di prestigio, quali “Arte Italia”, Atene dicembre 2019; “Arte Firenze”, Firenze novembre 2019; Premio di Pittura Arte & Architettura Colleferro “Bauhaus di Walter Gropius”, Colleferro ottobre 2019; International Art Meeting, presentata da Vittorio Sgarbi, Milano ottobre 2019.

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È uno scultore autodidatta. Nato ad Ozieri nel 1963, vive e opera a Tula. Le sue opere nascono dalla sua visione del mondo e dall’esperienza quotidiana di vita, con una personale componente poetica che rende piacevole ammirare i suoi lavori. Attraverso la pietra e il legno cerca di esprimere le sue emozioni e di riportarle nelle opere in modo che gli altri possano toccare e vedere con semplicità e sincerità tutto il suo mondo. Ha iniziato a fare Arte da giovanissimo, dedicandosi al disegno e alla pittura. Poi a 37 anni ha sentito il desiderio di iniziare a scolpire. Le sculture lignee, tratte in genere da grosse ceppaie di radici, sapientemente modellate, seguendo la loro naturale forma, danno corpo e vita ad originali e uniche opere d’arte. Ha esposto in tante mostre sia nella sua Sardegna – a Golfo Aranci, Olbia e Sassari – che in altre località. All’estero ha presentato i propri lavori in particolare in Francia: a Montpellier, a Vigneron de Baillargues, a Frigolet in Provence.

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Appassionato di motori fin da bambino frequenta l’officina di automobili dove lavorava il fratello Dario e sogna, assieme a lui, di aprirne una in proprio in un futuro prossimo. Sogno che si infrange alla prematura morte del fratello. Il suo incontro con la pittura è del tutto casuale: dopo la chiusura dell’officina di una concessionaria di moto per cui lavorava, nel 1976, in Friuli, intraprende un’attività di pitture edili in risposta ad una richiesta di manodopera per la ricostruzione di alcune zone del posto a causa del terremoto. Così, un po’ per necessità e un po’ per passione, Sist frequenta corsi di specializzazione di pittura a vari livelli alcuni tenuti da Maestri pittori. Negli anni ottanta comincia a realizzare alcune opere pittoriche, soprattutto dopo la frequentazione di alcuni corsi periodici a Pordenone tenuti dall’artista Mario Pauletto. Da quel momento comincia a mettersi in gioco partecipando a concorsi ed extempore e arrivano anche i primi riconoscimenti. Ma è da dopo l’anno 2000 che si vedono i primi lavori aventi come soggetto i motori che hanno sempre occupato un posto in prima fila nella sua vita riuscendo, grazie alla tecnica studiata,  a materializzare sulle tele le emozioni vissute. Dopo uno stop artistico dovuto a problemi familiari, Sist ritorna a produrre opere d’arte soprattutto dopo dall’interesse per le tecniche dell’affresco che lo hanno portato a conoscere e frequentare artisti condividendo opere realizzate su muro con tale tecnica, in particolar modo la conoscenza e la frequentazione con il Maestro Vico Calabro’ è stata contagiosa. Non sono tante le opere prodotte dell’ultimo periodo, ma forse è una fase di “incubazione”.

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Simone Siconolfi nasce a Orbetello nel 1979. Dopo aver conseguito la Maturità Classica, studia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si Diploma nel 2016.

La sua ricerca artistica inizia in tenera età, studiando disegno dal vero e teoria del colore. Passa ore a disegnare a matita e carboncino. Dal 1990 inizia a dipingere prima con l’acrilico, poi con l’olio con uno stile post-surrealista e metafisico. In questa fase ama dipingere il mare ed i paesaggi del luogo natio.

Nel 2006 gli viene commissionato un ritratto funebre per la Cappella Rossi del cimitero di Porto Ercole, Calagalera, (Gr). Dal 2018 con lo pseudonimo di Ost. crea opere di sticker art e si avvicina al mondo della Street Art. Tra le sue esposizioni si annoverano: esposizione Collettiva IX edizione della Giornata del Contemporaneo presso Galleria Rosso Cinabro promossa da Amaci, Roma dal 5 Ottobre al 4 Novembre 2013; esposizione Colettiva presso il Foro Italico in occasione del World Water Day 2014, Roma, 21/22 Marzo 2014; Palazzo Velli – esposizione Personale Installazione “Policity” promossa da Palazzo Velli e Party Monster di Roma,  20 Ottobre 2015; esposizione Collettiva presso Design Circus Milano 2016

Corso Colombo 15 Spazio Maimeri,  Milano, 27/28 febbraio 2016; esposizione permanente presso i Locali di Ex Dogana Roma – installazione “The Dark side of the Moon”da gennaio 2017.

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Lorenzo Santoro vive a Cava de’ Tirreni dove è nato nel 1953.  Si è diplomato al Liceo Artistico di Salerno nel 1970 e successivamente ha conseguito la laurea in Architettura nel 1976 presso l’Università di Napoli. Dal 1984 al 2020 ha lavorato presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Ha realizzato e pubblicato numerosi studi riguardanti la propria attività nel campo della tutela del paesaggio.

Tra le più recenti pubblicazioni si segnalano: Gioco e Paesaggio – cattura del colombaccio e trasformazioni ambientali tra Cava de’ Tirreni e Salerno, pp.192, ed. Betagamma, Viterbo, 2003;  Le torri costiere del Principato Citra, Napoli 2010, Paparo edizioni, Volume di pag. 520; La Provincia di Salerno – Storia arte e paesaggio, Napoli 2012, Paparo edizioni, Volume di pag. 95;  Il Borgo in Nuce, Cava de’ Tirreni 2015, Areablu Edizioni, volume illustrato a colori di 308 pagine.

Gli eventi artistici più recenti sono: Casina di Caccia di Persano – Serre (SA),  giugno-settembre, 2015; giornata europea del Paesaggio – Soprintendenza ABAP di Salerno, marzo 2017; selezionato per la mostra dei talenti dell’Arte Contemporanea -Ass ArtetrA- Roma, giugno 2019.

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Grazia Santarpia, classe ‘83, è un artista poliedrica;difatti i suoi interessi spaziano dalla pittura alla scultura, passando per il design, la poesia all’illustrazione per l’infanzia e la progettazione visiva. La sua passione per l’arte è innata e, sin da ragazzina, l’ha portata ad esporre le sue opere partecipando a mostre personali e collettive, ottenendo premi e riconoscimenti positivi da parte della critica. Si è laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con la tesi di ricerca: “ Il suono nel divenire della materia”, volta ad un analisi poetica delle recenti scoperte nel campo della fisica quantistica relative allo stato vibratorio della materia. Studio che poi applicherà nei sui lavori, le cui intenzioni sono quelle di rendere le sue opere sonoro-ambientali, dove per sonoro si intende la vibrazione emessa dallo strofinio/contatto tra due o più corpi che si incontrano/scontrano tra di essi. Ne derivano vibrazioni che appartengono al luogo stesso facendo così dell’opera una sorta di megafono che fa da voce/canto di quel luogo stesso. Da oltre dieci anni lavora nel suo atelier a Pompei (Na) dove Arte e Design si contaminano in un universo di sperimentazioni.

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