Giuseppina Corradi
Art Code Casa D’Aste, Salerno 02 Marzo 2020
Rivista di Arte Musica e Spettacolo
Dopo la battuta d’arresto che questo periodo di pandemia ha imposto alle attività a livello mondiale, cominciano i primi timidi tentativi di riappropriarsi della propria vita e del proprio lavoro, consci comunque che qualcosa è cambiato e che qualcosa deve cambiare per andare avanti al meglio.
Anche IconArt Magazine si è rimessa in moto, sempre col suo unico obiettivo di promuovere il talento degli artisti, soprattutto emergenti, che di questo presente continuano a nutrire la loro arte.
Tra progetti in essere, come il Premio IconArt, il cui successo della prima edizione ha spinto a pensarlo come un appuntamento annuale fisso, e nuove proposte, si guarda con attenzione anche al grande mercato delle fiere internazionali nel rinnovato rapporto di collaborazione con la Prince Art Gallery.
Dopo i grandi riscontri di visibilità e vendite avuti a fiere importanti tenutesi a Miami, Innsbruck e New York, la Prince Art Gallery ha infatti rivolto una particolare attenzione a questo settore, proiettandosi sempre più verso i mercati internazionali dell’arte contemporanea. Per questo alla grande fiera-evento di Scope Art Show di New York aveva accompagnato gli artisti di un ulteriore valido strumento di promozione e vendita della loro arte. Con la partecipazione a New York è nato infatti l’esclusivo inserto “Art & Investment” che viaggia con la rivista IconArt Magazine e che continua ad essere da supporto ai prossimi appuntamenti fieristici.
Come sappiamo la Prince Art Gallery alle fiere porta le opere di artisti di interesse internazionale, che hanno già un percorso solido ed ufficiale accanto ad Armando Principe e alla Prince Group o che invece lo stanno intraprendendo iniziando col saldare la propria arte nel mercato attraverso il servizio di battuta d’asta. A questo si aggiunge anche una più ampia opportunità di conoscenza nei mercati esteri tramite sia pubblicità che recensioni critiche all’interno della sezione Note d’Arte della rivista IconArt Magazine, che diventa una speciale english edition.
Certo le tappe, in seguito a questo brutto periodo, hanno subito variazioni: qualche fiera in programma è slittata, qualche altra cerca di organizzarsi. Tutto l’apparato di promozione della Prince Art Gallery in collaborazione con la rivista è però pronto e tra gli appuntamenti prossimi figurano località come Dubai e Miami.
Ricordiamo che l’inserto è destinato ad accogliere artisti già in possesso di Quotazione Ufficiale e quindi dal qualificato interesse nel mercato dell’arte per collezionisti ed appassionati. Gli artisti vengono promossi attraverso una pagina in cui viene evidenziata l’opera quotata, accompagnata da relativa stima e contatti dell’artista. Come appendice alla rivista, l’inserto è distribuito gratuitamente, a tutti i collezionisti, galleristi e amanti dell’arte provenienti da ogni angolo del mondo, permettendo agli artisti selezionati di avere una visibilità internazionale.
Scoprite come promuovere la vostra arte con “Art & Investment”
In questo momento difficile per tutti, dove l’impegno comune è quello volto a far diminuire i contagi per coronavirus e tornare il prima possibile alla normalità, gli Uffizi si uniscono alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo #iorestoacasa, lanciando un progetto per portare a casa l’arte che, a causa dell’emergenza, è rimasta chiusa dietro le porte di musei ed istituzioni. L’iniziativa si chiama Uffizi Decameron e coinvolge tutti i canali social degli Uffizi e i tesori del museo, di Palazzo Pitti e del Giardino dei Boboli.
Naturalmente è chiaro – come richiama il nome della campagna – che il progetto s’ispira al Decameron di Boccaccio, l’opera dello scrittore trecentesco nota per raccontare la storia di 10 ragazzi che per sfuggire alla peste nera che imperversava a Firenze si erano rifugiati in una villa sui colli fiorentini e per combattere la noia del ritiro forzato narravano ogni giorno, a turno, una novella diversa seguendo il tema di volta in volta scelto.
Allo stesso modo gli Uffizi diventano il nostro Boccaccio contemporaneo, aiutando gli Italiani a superare questo momento, condividendo ogni giorno video, foto e storie sui capolavori custoditi nei suoi musei, accompagnati sempre dall’ hashtag #UffiziDecameron.
Non solo… All’interno dell’iniziativa va inserita anche l’idea “La mia Sala”, costituita da una serie di “minitour virtuali” a cura degli assistenti museali che illustreranno alcuni dei luoghi più suggestivi delle Gallerie, con tanto di opere e segreti.
Un’attenzione particolare è anche per la figura di Raffaello del quale come sappiano quest’anno si celebrano i 500 anni dalla sua morte, per la quale era già in corso una grandiosa mostra alle Scuderie del Quirinale – ovviamente sospesa – a cui gli Uffizi avevano dato in prestito circa una cinquantina di opere.
Insomma come dichiarato dallo stesso direttore del museo Eike Schmidt : “Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”…
Anche quest’anno è stato assegnato il Premio Pritzker, il riconoscimento più prestigioso conferito al mondo dell’architettura. Premiato è stato, per la prima volta dal 1979 quando è stato istituito il Premio, un duo al femminile: Yvonne Farrell e Shelley McNamara, architetti irlandesi fondatrici della Grafton Architects e insegnanti all’University College di Dublino e all’Accademia di Mendrisio, legate da un sodalizio professionale lungo 40 anni.
La giuria formata da architetti e professori ha riconosciuto alle due progettiste i meriti di un impegno continuo e costruttivo, di un approccio consapevole e responsabile anche nei confronti dell’ambiente, di rispetto e collaborazione verso i colleghi, di visione cosmopolita allo stesso tempo rispettosa delle unicità dei luoghi.
Conosciute a livello internazionale, le due donne si sono distinte infatti nel loro lavoro per realizzazioni moderne ed innovative perfettamente integrate nel contesto in cui sorgono. Alla base dei loro progetti, che siano indirizzati ad istituzioni accademiche, civili, culturali o nuclei abitativi, ci sono sempre approcci ragionati che tengono conto degli scenari paesaggistici in cui vengono collocate le strutture ma anche climatici ed ambientali.
Nelle loro realizzazioni si ritrova un costante dialogo tra esterno ed interno, un’attenzione ai materiali e un’estetica che unisce ricercatezza e allo stesso tempo sobrietà, sempre con attenzione alla sostenibilità e alle esigenze locali.
Tra i loro lavori ci sono numerose scuole ed edifici per istituzioni ed università non solo in Irlanda come l‘Università Campus UTEC a Lima e la nuova Università Bocconi di Milano, che valse loro anche il Premio World Building of the Year nel 2008. Inoltre in Italia le due progettiste hanno curato la Biennale di Architettura di Venezia del 2018 e hanno collezionato nel tempo numerosi premi a concorsi internazionali e riconoscimenti.
La notizia della loro premiazione acquista forse ancora più valore se si pensa che è caduta a ridosso della giornata internazionale della festa della donna, aggiungendo un tassello in più alla presenza delle donne nella società contemporanea che riescono a distinguersi per capacità nel mondo del lavoro ma anche perché solo ad altre tre donne era toccato questo rinomato riconoscimento. La prima fu Zaha Hadid nel 2004, designer di fama internazionale a cui si deve anche il capolavoro architettonico della Stazione Marittima di Salerno, dove lo scorso dicembre si è tenuta la serata conclusiva della prima edizione del Premio IconArt della Prince Group di Armando Principe. A tal proposito ricordiamo che è in programma la seconda edizione del Premio. Seguiteci… a breve tutte le info!
Grazie alla vittoria di Elio Germano dell’Orso d’Argento alla recente Berlinale per l’interpretazione nel film “Volevo nascondermi” si è ridestata l’attenzione pubblica sulla vita e le opere di uno dei maggiori e più singolari artisti del XX secolo, Antonio Ligabue.
Sulla scia, il prossimo 2 aprile si aprirà una mostra proprio dedicata all’artista naïf organizzata presso il cinquecentesco Palazzo Tarasconi di Parma, nell’ambito del ricco calendario di eventi previsti in seno a Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura.
La mostra dal titolo “Antonio Ligabue, dare voce alla natura”, che conta 72 dipinti e 4 sculture, vuole essere non solo un viaggio nell’immaginario creativo ed intimistico dell’artista ma anche un’attestazione della continuità della sua lezione nel contemporaneo.
Infatti il percorso espositivo, che si fonda su un’armonizzazione di pittura e scultura, prevede una sezione relativa agli autoritratti in cui è possibile rintracciare e leggere sui segni del volto, tutto il disagio, l’angoscia ed il distacco dal mondo esterno provato dall’artista.
Segue poi un nucleo rilevante che è quello che mette in evidenza l’attenzione di Ligabue verso il mondo naturale e soprattutto animale, che diventa luogo di simbolismi e corrispondenze con l’essere profondo dell’artista. Di questo filone fanno parte sia opere del quotidiano in cui venivano rappresentate scene di vita agreste o di vita nei campi sia quelle che si riferiscono alla natura più selvaggia e ferina con rappresentazioni di tigri, leoni, leopardi, iene che l’artista prima studiava sui libri e poi dipingeva immedesimandosi nelle movenze e negli atteggiamenti.
Alle opere di Ligabue va aggiunta infine una sezione con 15 sculture di grandi dimensioni dell’artista contemporaneo Michele Vitaloni, esponente di spicco della Wildlife Art e dell’Iperrealismo scultoreo, che condivide con Ligabue l’attrazione per la figura animale e l’innato istinto selvatico che domina il loro essere ed in cui entrambi gli artisti rintracciano l’aspetto più selvaggio della natura umana.
La mostra sarà visitabile fino al 27 dicembre 2020. Tra i curatori anche il noto critico Vittorio Sgarbi che ricordiamo sarà a Salerno presso il Complesso Monumentale di San Giovanni Battista a Cava de’ Tirreni (Sa) il prossimo 17 marzo in occasione della seconda edizione della Biennale Internazionale del Tirreno a cura dell’Art Curator Veronica Nicoli, in collaborazione con la Prince Group di Armando Principe.
È prevista per Aprile l’inaugurazione di uno dei musei di arte digitale che si prospetta tra i più grandi al mondo. È il “Bassins de Lumières”, un luogo caratterizzato da “vasche di luce” che nasce a Bordeaux all’interno di una grande base sottomarina risalente alla Seconda Guerra Mondiale, il Betasom, un bunker nazista di oltre 13mila metri quadrati che si estende al di sopra delle acque e per questo già da tempo interessante attrattiva turistica per la città francese.
La particolarità di questo centro d’arte sta proprio nel fatto di poter sfruttare la superficie riflettente delle acque. Difatti il corpo principale del museo sarà occupato da quattro grandi vasche, attorno alle quali corrono le pareti della struttura su cui saranno proiettate le opere delle varie mostre digitali che si programmeranno nel tempo. Queste saranno contemporaneamente riflesse sull’acqua ed i visitatori, passeggiando su passerelle, potranno godere di un’esperienza immersiva totale che si completa anche di questa nuova dimensione.
Le mostre digitali si susseguiranno in cicli alternati tra creazioni di lunga durata, riservate ai grandi artisti della Storia dell’arte, e di breve durata per realizzazioni più moderne. Oltre a queste grandi proiezioni di opere d’arte, la struttura ospiterà anche opere fisiche e aree didattiche che completano i percorsi di visita.
Tante sono già le mostre programmate e per l’apertura è prevista una grande esposizione interattiva dedicata a Gustave Klimt seguita da un omaggio, fatto di concerti subacquei e proiezioni sull’acqua, a quel settore di pittura e musica che ha sviluppato Paul Klee nella sua arte, esplicita sin dai titoli di alcune opere o nei segni musicali e grafemi introdotti nelle composizioni pittoriche o ancora nella ritmica delle immagini.
Non resta che attendere la data di apertura del centro che pare possa aggirarsi attorno al 17 aprile 2020.
[immagine in copertina: Simulazione dell’esposizione immersiva di Klimt. Fonte sito web Bassin de Lumière Culturespaces – Nuit de Chine; © akg-images / Erich Lessing; © akg-images; © Bridgeman Images]
È in arrivo la seconda edizione della Biennale del Tirreno, l’esposizione internazionale di arte contemporanea a cura dell’Art Curator Veronica Nicoli, in collaborazione col Comune di Cava de’ Tirreni e main sponsor la Prince Group di Armando Principe.
Anche quest’anno la manifestazione si terrà nel suggestivo complesso monumentale di San Giovanni Battista di Cava (Salerno), nei giorni dal 17 al 29 marzo 2020, dove accanto alla mostra-concorso che caratterizza la kermesse si avvicenderanno workshop e perfomance artistiche ad arricchire il programma.
Selezionati da una giuria di esperti, i diversi artisti esporranno con varie opere, rispondendo al tema di quest’anno, in nove diverse categorie artistiche: pittura, disegno, scultura e installazioni, fotografia, arte ceramica, video arte, performance art, digital art, virtual art.
Se la prima edizione ruotava attorno al tema di Amore e Solidarietà, questa seconda edizione abbraccia la tematica #THEFUTURIS. Agli artisti è stato infatti chiesto di rappresentare la propria personale visione del futuro in base a sogni, desideri, speranze individuali o collettive…
Tante sono già le risposte entusiaste dei partecipanti per i quali sono previsti anche premi importanti e diversi, tra cui la possibilità di esporre a Lisbona o partecipare ad Arte Armenia 2020.
L’evento sarà tenuto a battesimo dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi che sarà ospite d’onore nella giornata di presentazione del 17 marzo quando verranno premiate anche le eccellenze locali distintesi per attività connesse all’interesse per l’arte. Sarà invece il 20 marzo il giorno dell’inaugurazione ufficiale, mentre il 29 si terrà la cerimonia di premiazione.
Come già sottolineato non mancheranno momenti di battito sull’arte contemporanea e di partecipazione con performance live di artisti come Alex Caminiti, Domenico Sorrentino, Giusy Raia e Andrea Fronda, uno spettacolo artistico-musicale di Mark Kostaby e Tony Esposito ed incontri con la scuola in occasione del Dantedì, il giorno dedicato a Dante Alighieri (25 marzo). Immancabile all’evento anche la rivista IconArt Magazine, sempre accanto agli artisti emergenti.
Insomma un evento che si preannuncia ricco ed imperdibile sotto il segno della buona arte!
Attenzione: le candidature sono aperte ancora per pochi giorni. Scopri qui come partecipare!