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Le Universiadi a Napoli. Un grande spettacolo di sport e cultura

Luglio 1, 2019 by Lascia un commento

Il 3 luglio 2019 si darà inizio, con un’eccezionale cerimonia di apertura, alle Universiadi, un evento sportivo mondiale, secondo solo alle Olimpiadi, che vede migliaia di atleti universitari provenienti da 127 paesi confrontarsi in varie discipline sportive, ma anche un grande festival internazionale multiculturale.

Quest’anno la 30th Summer Universiade si svolge a Napoli, tra lo Stadio San Paolo ed altre location predisposte dalla città partenopea, dal 3 al 14 luglio.

Il grande spettacolo di apertura sarà trasmesso in mondovisione e prevede l’esibizione di circa 1500 performers tra artisti ed atleti, secondo un programma ideato e prodotto dalla Balich Worldwide Shows sotto le direttive del direttore creativo Marco Balich, già artefice di oltre 20 Cerimonie Olimpioniche e dell’Albero della Vita di Expo Milano 2015.

Il concept della cerimonia è legato al valore simbolico associato alla “U” di Universiadi, concepita come un grande abbraccio con braccia protese verso i tanti atleti accolti dalla città. La cerimonia sarà inaugurata alle 21.00 ed aperta da Mariafelicia Carraturo, apneista profondista napoletana titolare del record del mondo di specialità, che interpreterà la Sirena Partenope, mascotte delle Universiadi, in uno spettacolo da effetti speciali in cui lo stadio sembrerà invaso da un mare che lascerà poi posto ad una cartolina ipertecnologica in cui campeggerà un Vesuvio tridimensionale con tributi agli atleti di tutto il mondo.

Presenti saranno anche la cantautrice Malika Ayane, la campionessa paralimpica Bebe Vio e Anastasio cantautore e rapper italiano, vincitore della dodicesima edizione di X Factor. In ultimo il famoso affresco del Tuffatore di Paestum farà da trait d’union tra passato e presente, tra sport e cultura.

Appuntamenti speciale nel tour estivo dei Subsonica

Giugno 28, 2019 by Lascia un commento

Parte da oggi, 28 giugno 2019, la sezione estiva del tour “8” dei Subsonica che dopo i vari appuntamenti invernali in giro per la penisola, si apprestano a far ballare ed emozionare di nuovo i loro tanti fans.

Verona, Padova, Roma, Napoli, Assisi, Brescia, sono solo alcune delle città in cui la band torinese farà tappa. 21 concerti, a cui si aggiungono anche date speciali, come quella del live, recentemente confermato, a Matera il 19 luglio, che si terrà nello spettacolare scenario della Cava del Sole. Questo appuntamento rientra nell’ampio calendario di eventi della città, capitale europea della cultura 2019, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni dello sbarco sulla Luna.

Band perfetta per celebrare l’avvenimento, se si pensa che i Subsonica già nel 2002 avevano affrontato il tema per il disco “Amorematico” in un’iconica copertina in cui Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio venivano immortalati dal fotografo Luca Merli in tuta da astronauta e con aria quasi smarrita, immersi in uno scenario di provincia.

A questa data si aggiungono anche gli appuntamenti legati ad un anniversario speciale della band, quello del ventennale dell’uscita di “Microchip Emozionale”, il loro secondo album, pubblicato nel 1999 e annoverato tra i 100 dischi italiani più belli di ogni tempo secondo la classifica fatta da Rolling Stone.

In ultimo è previsto per il 9 luglio un live presso il Bologna Sonic Park, in cui viene riproposto il sodalizio con il rapper torinese Willie Peyote coinvolto per il videoclip di “L’incubo”, il nuovo singolo della band, portato sui palchi anche durante la sezione invernale.

Nuovi interessanti ritrovamenti archeologici nelle acque di Brindisi

Giugno 26, 2019 by Lascia un commento

Continua ad emergere il passato, continua a parlarci la storia.

È di due giorni fa la scoperta di alcuni ritrovamenti archeologici nelle acque di Brindisi, sul litorale nord.

Durante l’attività di ispezione della Capitaneria di Porto in prossimità di un’area già considerata ad alto valore e potenziale archeologico, coadiuvata da sommozzatori ed appropriati mezzi subacquei, sono emersi vari reperti risalenti all’epoca greco-italica.

Sono diversi frammenti di anfore – tra colli, anse, pance e piedi – che dalle analisi hanno mostrato datazioni diverse, collocando la più antica al II secolo A.C. fino ad arrivare agli anni dell’epoca tardo imperiale, e possibili manifatture anche fenicie e romane. Tra i ritrovamenti, hanno destato particolare interesse soprattutto i resti di un’anfora di Forlimpopoli, che funge da un importante tassello nella ricostruzione storica degli scambi commerciali tra l’antica città romagnola ed il Salento.

Oltre a questi cocci di vasellame, accanto alle ceramiche è emersa anche una bigotta, ossia un particolare arnese di forma sferica, senza puleggia, che, come una carrucola, si adopera nelle barche a vela, per tesare le manovre. Molto probabilmente, sempre stando alle prime analisi, la bigotta risale al Seicento.

Intanto continuano le indagini su alcuni pezzi di non ancora chiara valutazione, per i quali sono stata avanzate diverse ipotesi da accertare.

Venduta all’asta il revolver del suicidio (o presunto tale) di Van Gogh

Giugno 20, 2019 by Lascia un commento

È stata ieri, 19 giugno 2019, venduta all’asta la presunta arma che il pittore olandese Vincent Van Gogh usò per togliersi la vita, tentando il suicidio. Da una stima che si aggirava tra 40 mila e 60 mila euro, con un valore di partenza di 20 mila euro, il cimelio è stato venduto, per telefono, durante l’asta a Parigi all’Hotel Drouot, per 162.500 euro ad un estimatore di cui si ignora l’identità.

La triste vicenda legata al famoso pittore si sarebbe svolta il 27 luglio 1890. Dopo due anni in cui Van Gogh aveva risieduto nel sud della Francia, dietro consiglio del fratello si trasferì ad Auvers-sur-Oise, sotto anche tutela del medico Paul-Ferdinand Gachet, a causa delle continue crisi a cui l’artista andava incontro. Alloggiò presso la locanda di Arthur Ravoux, dove, chiuso nella sua stanza, dipinse un numero notevole di quadri, più di uno al giorno! Sembra che un giorno si sia recato in un campo che era nelle vicinanze dell’alloggio e qui avesse tentato l’estremo gesto sparandosi con un revolver Lefaucheux (anche se qualcuno ipotizza che il colpo accidentale sia invece da addebitare ad alcuni giovani che giocavano con l’arma). Ferito al petto, pare avesse perso i sensi per un po’ e poi rinvenuto si fosse recato alla locanda dove nonostante le cure del medico, dopo un’agonia di due giorni, morì. La pistola lasciata sul campo, deve essere rimasta vittima delle intemperie e del tempo, finendo sepolta nel terreno fino a quando non venne ritrovata nel 1960 e portata a conoscenza di tutti.

Benché arrugginita, l’emblematico valore che reca con sé ha fatto sì che nel 2016 restasse in esposizione al Museo Van Gogh di Amsterdam e che suscitasse l’interesse di musei, collezionisti e appassionati durante l’asta di ieri.

L’ultimo saluto al grande Franco Zeffirelli

Giugno 17, 2019 by Lascia un commento

Si terranno domani 18 giugno 2019, i funerali di Franco Zeffirelli, scomparso sabato 15 a Roma dove viveva, tra il cordoglio del mondo interno.

La camera ardente è stata allestita oggi fino alle 23 al salone dei Cinquecento presso Palazzo Vecchio di Firenze, la città che ha dato i natali al grande regista, sceneggiatore, attore e maestro, mentre i funerali si svolgeranno al Duomo. Per questo giorno, il sindaco della città ha proclamato lutto cittadino come sentito omaggio ad uno degli uomini di spettacolo italiani più conosciuti al mondo, insignito di importanti riconoscimenti dal panorama cinematografico come cinque David di Donatello, due Nastri d’Argento e due candidature personali agli Oscar.

Tante le dimostrazioni d’affetto e soprattutto tanti nomi trapelati per l’ultimo saluto al regista. Tra questi le gemelle Kessler, Massimo Ghini, Gianni Letta, Carla Fracci, Andrea Bocelli e tanti altri che presenziarono due anni fa all’inaugurazione della Fondazione Zeffirelli, il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo voluto dal maestro.

Tra le presenze internazionali si vocifera invece di Joe Volpe, ex direttore del Metropolitan Opera House di New York e di Leonard Whiting, il Romeo dell’intramontabile “Romeo e Giulietta” zeffirelliano. Il regista sarà sepolto nella cappella di famiglia al cimitero monumentale delle Porte Sante, a San Miniato al Monte, dove già riposano altri celebri fiorentini come Carlo Collodi, Vasco Pratolini, Giovanni Spadolini, Paolo Poli e il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori.

Al via “Caput Mundi Arte – Roma 2019”

Giugno 14, 2019 by Lascia un commento

Da domani 15 giugno 2019 a Roma si terrà l’evento “Caput Mundi Arte – Roma 2019”, organizzato dall’associazione ArtetrA in collaborazione con la Prince Group.

Il premio vede artisti provenienti da tutto il mondo fare omaggio, con la loro arte, alla Città Eterna ed è proprio all’eternità che si riferisce il tema di questa seconda edizione, eleggendone a simbolo l’imperitura figura di Gaio Giulio Cesare. Emblema di forza e grandezza, a Cesare è legata la potenza di Roma e lo sterminato dominio del suo Impero che rinasce ogni giorno in bellezza, nei resti antichi che puntellano la città. Ed è sull’onda di un dialogo costante tra storia ed attualità che si muove la mostra che si terrà all’interno del prestigioso Palazzo Ferrajoli, nel cuore della città.

Il vernissage è previsto alle ore 19.00 alla presenza del presidente di ArtetrA Veronica Nicoli, del presidente della Prince Group Armando Principe, del Curatore e Segretario del Mibact di Roma Rosario Sprovieri, del Marchese Giuseppe Ferrajoli e dell’artista e musicista Tony Esposito.

La mostra terminerà il 22 giugno 2019 con finissage alle 17,30 e cerimonia di premiazione, durante la quale verranno consegnate le “Targhe Premio” agli artisti. Durante il finissage sarà inoltre presentato il libro “ENNIO CALABRIA. Nella pittura la vita” di Ida Mitrano, storico e critico d’arte, incentrato sulla vita e le opere del maestro Ennio Calabria, alla presenza stessa dell’artista e dello storico e critico d’arte Robertomaria Siena.

Anche IconArt Magazine sarà presente all’evento, omaggiando gli artisti, della rivista, punto di riferimento per il bollettino ufficiale delle quotazioni d’asta.

Alla serata inaugurale ci saranno anche le telecamere della TV regionale RETE ORO che la trasmetteranno all’interno del format televisivo Arte24 in onda tutti i sabati alle 20:00, le domeniche alle 23:00 e i martedì alle 23:30.

La mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Il restauro della Pala di Sant’Ambrogio del Botticelli svela nuovi aspetti del modus operandi dell’artista

Giugno 13, 2019 by Lascia un commento

Sono stati ieri presentati agli Uffizi i risultati del restauro della famosa Pala di Sant’Ambrogio, dipinta da Sandro Botticelli all’età di 25 anni. La Pala, che risultava danneggiata in alcune zone del colore e del supporto ligneo, è stata per alcuni mesi nella sede dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per interventi sostenuti grazie al supporto dell’ente degli Amici degli Uffizi. Grazie a questa azione e al confronto fra radiografie ed indagini riflettografiche è stato possibile aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza del modus operandi dell’artista.

Le specifiche analisi hanno difatti dimostrato come Botticelli sia stato percorso da fervore creativo particolarmente tormentato, nella stesura di quest’opera, spinto dai continui dubbi e ripensamenti, che hanno portato l’artista a modificare e correggere continuamente, prassi non usuale per quel tempo, ma già riscontrata nell’operato di Lippi, suo maestro, e probabilmente da lui mediata.

I ripensamenti stilistici hanno interessato sia elementi presenti già nella pianificazione del disegno, sia quelli relativi alla stesura pittorica, come cambiamenti di posizione dei personaggi, sostituzioni di porzioni di pavimento, parti del corpo cancellate o spostate dalle posizioni iniziali.

Nello specifico, il Bambino in braccio alla Madonna ha posizione della gamba e degli occhi diversa; San Cosma, raffigurata nel gruppo dei santi, prima guardava verso l’alto ora invece rivolge lo sguardo verso lo spettatore; una parte del pavimento è stato eliminato per far posto ad una pedana per far innalzare la figura della Madonna.

Altri cambiamenti riguardano dubbi sopravvenuti nella fase tardiva della composizione, difficili da mascherare del tutto e pertanto più visibili ancora oggi e alcuni anche ad occhio nudo. Alcuni riguardano ancora San Cosma, in particolare la veste, rivolta prima all’indietro e rimaneggiata poi, di cui rimane ancora l’alone della versione precedente; a santa Caterina d’Alessandria, un pollice prima disegnato scompare sotto il mantello, lo stesso vale per la punta del mignolo, cancellata, e per gli occhi della santa. Tutti cambiamenti di cui permangono tracce svelate dalle analisi, con risultati particolarmente interessanti come nel caso degli occhi, una cui versione è stata rintracciata al centro della veste della santa, che denuncia molto probabilmente la decisione di Botticelli, poi cambiata, di farle assumere una posizione inginocchiata anziché in piedi come è attualmente.

La pala nei prossimi giorni ritornerà agli Uffizi, dove verrà esposta in maniera permanente nella sala della Primavera.

“La regola di Piero”, la mostra che omaggia Piero della Francesca attraverso l’arte di Mimmo Paladino

Giugno 12, 2019 by Lascia un commento

Una grande personale è in programma dal 15 giugno 2019 al 31 gennaio 2020 ad Arezzo, fondata sull’arte di uno dei maggiori esponenti della Transavanguardia, Mimmo Paladino, indagata sotto il particolare aspetto del suo rapporto con l’arte rinascimentale e soprattutto con quello che l’artista campano considera suo maestro, ossia Piero della Francesca.

L’eccezionalità di questa mostra è già sintetizzata nel titolo stesso “La regola di Piero”, che si presenta come vero e proprio omaggio di Paladino al famoso pittore-umanista e che mette in evidenza come l’arte del primo affondi le sue radici nella grande tradizione figurativa e filosofica italiana.

Tra le varie esperienze rivolte al passato – dalle civiltà pre-romane al Rinascimento – quello con Piero della Francesca è stato un confronto costante che ha influenzato notevolmente la ricerca artistico-estetica di Paladino, sotto anche il profilo metodologico e teorico.

Questo rapporto è pertanto al centro del percorso espositivo aretino che si sviluppa in diverse aree della città e che, pur non citando direttamente l’artista rinascimentale a livello formale, ne condivide ed esprime i valori comuni, “come l’incontro tra tradizione e modernità, tra razionalità ed emozione, tra luce, forma e colore, tra idealizzazione, astrazione, simbolo e realtà”.

L’esposizione consta di circa 50 opere distribuite in 6 diverse sedi espositive, i cui nuclei nevralgici sono la Galleria comunale d’Arte Contemporanea e la Fortezza Medicea.

Nella Galleria è protagonista la pittura, con l’esposizione di trentaquattro dipinti di Paladino tra cui anche opere molto celebri, annunciata dal grande monumento temporaneo collocato nella piazza antistante la Galleria, che omaggia la matematica e la vocazione proto-scientifica dell’Umanesimo di cui Piero della Francesca è simbolo.

Nella Fortezza invece si potranno ammirare sculture-pittoriche monumentali dalla grande tensione drammatica come i nove elementi di “Vento d’acqua” del 2005 scolpiti in bronzo ed i giganteschi “Specchi ustori” del 2017.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale della mostra.

A Comacchio la seconda edizione di Manufactory Project

Giugno 6, 2019 by Lascia un commento

Per il secondo anno torna a Comacchio un’interessante iniziativa nata già nel 2017 da un’idea dell’artista Riccardo Buonafede di riqualificare delle zone dismesse o abbandonate della città, con opere di street art. L’idea si è poi concretizzata in Manufactory Project, il festival di street art che quest’anno si svolge dal 14 al 16 giugno 2019 e vede coinvolti 25 artisti nazionali ed internazionali, interessando 3 luoghi diversi della città con interventi artistici e la realizzazione di nuove opere d’arte pubblica.

Tra i nomi internazionali spiccano gli spagnoli Sfhir e Man O’ Matic, mentre tra gli italiani Solo, Diamond, Crisa, Chekos, Giulio Vesprini, solo per fare qualche nome.

Tema di questa edizione è il “ponte”, struttura urbana di grande importanza per una città come Comacchio denominata “la piccola Venezia”. Difatti Comacchio è un antico borgo che deve ai suoi ponti non solo la tipicità dei suoi profili disegnati sulla laguna ma anche un’antica ed importante funzione di collegamento tra la terraferma e quelle che erano le tante isole intorno.

Obiettivo di questo festival è da un lato di tutelare le opere che già colorano gli edifici della piccola città lagunare e dall’altro incrementare la proposta artistica e culturale dei luoghi prescelti, con nuovi capolavori di street art. Inoltre quest’anno si annovera tra le iniziative anche la collaborazione col giovane cappellaio codigorese Roberto Lucchi, distintosi per aver creato veri e propri gioielli di manifattura artigianale per personaggi famosi come J-Ax, Giuliano Sangiorgi e lo chef Joe Bastianich. Per l’occasione darà vita ad una sua nuova creazione artigianale, ideando un cappello d’artista appositamente per Manufactory Project.

Il festival infine allarga il concetto di collegamento legato al tema di quest’anno, creando connubi ed una sorta di continuità ideologica e concettuale con altri tre festival: il festival OSA di Diamante (Cosenza) organizzato da Antonino Perrotta, direttore artistico di questa seconda edizione del Manufactory; il festival Vedo a Colori, coordinato da Giulio Vesprini a Civitanova Marche e il festival 167/B guidato da Chekos a Lecce.

Gli Uffizi celebrano l’anniversario di Cosimo I de’ Medici con 3 mostre speciali

Giugno 4, 2019 by Lascia un commento

Per i 500 anni della nascita di Cosimo I de’ Medici, il cui anniversario ricorre il 12 giugno, gli Uffici hanno realizzato un programma di 3 mostre dedicate a questa importante figura del cinquecento fiorentino: “Cento lanzi per il principe”, “Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I” e “La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato”.

Visitabili dal 5 giugno al 29 settembre 2019, la prima mostra si tiene nelle Sale di Levante ed è dedicata alla Guardia tedesca dei Medici. Difatti il termine “lanzi” è il fiorentino di “lanzichenecchi”, termine usato per identificare gli alabardieri fiorentini, diversi comunque nei compiti dai mercenari tedeschi e più vicini invece alla figura di guardie del corpo. Poiché però parlavano tedesco, benché provenissero da una zona più ampia rispetto alla Germania dell’epoca e poiché i fiorentini avevano conosciuto i lanzichenecchi, li nomarono così. La rassegna ripercorre pertanto la storia di queste guardie impegnate a difendere la corte medicea e divenute immagini iconiche del potere principesco. L’esposizione conta oltre 90 opere tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti, libri, ritratti, incisioni, ecc. che indagano queste milizie armate di alabarde sotto l’aspetto sociale, culturale e militare. La mostra allestita al primo piano delle Gallerie degli Uffizi, si affaccia sulla Loggia dell’Orcagna in Piazza della Signoria, conosciuta come Loggia dei Lanzi ed un tempo quartier generale della Guardia tedesca degli Uffizi, che si presenta come “uno straordinario museo all’aperto, gremito di capolavori scultorei fra i più famosi al mondo e visitato ogni giorno da migliaia di persone” come lo effigia il direttore stesso del museo.

La seconda mostra invece è a Palazzo Pitti, nella Galleria Palatina e consta di una serie di 8 arazzi che come una “biografia tessuta” ripercorre i momenti salienti del governo di Cosimo I e che erano stati commissionati per consacrare il potere mediceo.

L’ultima mostra invece rende omaggio alla scultura Villano con la Botticella, prima opera realizzata per il Giardino dei Boboli e recentemente restaurato.

Maggiori informazione sul sito Gallerie degli Uffizi