Paolo Rossetto
Prince Art Casa D’Aste, Salerno 13 Maggio 2019
Rivista di Arte Musica e Spettacolo
Ringraziamo l’artista Giusy Cristina Ferrante per le risposte forniteci sul mondo dell’arte e per il suo prezioso contributo.
Ogni diverso parere è per noi un grande suggerimento a crescere e migliorare
Sei convinto, come noi, che un mercante d’arte, che vive e percepisce le emozioni dell’artista, è il giusto tramite tra la tua arte e il pubblico?
Io penso che un mercante d’arte capace di recepire le emozioni di un artista sia in grado di dare anche all’opera dello stesso un corretto valore di mercato.
Quindi il giusto tramite tra la mia arte e il pubblico.
Secondo te la battuta d’asta è lo strumento in grado, adesso e in futuro, di garantirti realmente un valore nel mercato dell’arte?
Non ho mai partecipato con una mia opera.
Penso comunque che sia interessante… potrebbe essere un metro di misura per l’artista stesso.
Assodato che gallerie e fiere restano importanti nel gestire relazioni con artisti, curatori e collezionisti e che riviste di settore possono raggiungere, con news tematizzate, un ampio pubblico mirato, cosa vorresti che facciano in più per te?
É da tanti anni che dipingo, ho un curriculum abbastanza interessante …
Fino ad oggi ho avuto difficoltà a lasciar andare le mie opere… dispiace non poter più avere una tua ” creaturina”.
Mi sono trovata spesso a trovare scuse per non vedere nonostante le proposte.
Oggi ho una maturità diversa… pertanto sono interessata a farlo.
Se oggi il web ha aumentato la concorrenza ma anche i potenziali acquirenti, secondo te quanto conta per un artista emergente avere una quotazione stabile tramite battute d’asta e una buona comunicazione?
Penso che per un artista essere seguito da persone giuste sia una grande fortuna
Cosa credi debba assolutamente tenere in conto un artista che voglia definirsi un vero professionista del settore?
Diverse cose…sempre senza abbandonare la sua essenza, bisognerebbe tenere conto delle tendenze di stile e di mercato.
…Sulla morte di Caravaggio, è interamente giocato il libro di Milo Manara “Caravaggio. La Grazia”, pubblicato da Panini 9 L in tre formati: regular, deluxe e deluxe edizione limitata autografata. Si tratta del secondo lavoro che Manara dedica all’artista milanese…. Il lavoro titanico restituisce a un pubblico eterogeneo, una graphic novel complessa e raffinata, nella quale il bianco-nero del fumetto sembra essere speculare al gioco luce-tenebre di Caravaggio…
Il libro si apre con l’introduzione dello storico dell’arte Claudio Strinati, secondo cui “la seconda parte della vita del Caravaggio, che dura appena quattro anni e si gioca tutta su un estenuante vagabondare da un luogo all’altro senza trovare mai pace o ristoro, contiene in sé tutti i momenti della vita dell’Uomo. Manara si è attenuto scrupolosamente alle ricerche documentarie, anche a quelle più recenti, che hanno permesso agli storici dell’arte di precisare molti singoli episodi di quei quattro anni tormentatissimi, ma la sua narrazione va oltre il dato filologico”…
In occasione del cinquantenario della pubblicazione del suo primo lavoro, il fumettista ha deciso di completare l’omaggio a uno dei protagonisti più tormentati dell’arte moderna… Tanta devozione, per il prezioso lascito del Merisi all’umanità, è figlia di una considerazione ben precisa che Manara ha ribadito in più di una occasione: quella di Caravaggio non è una pittura qualsiasi, ma un ritratto modernissimo, che parla lo stesso linguaggio della fiction, grazie ai suoi personaggi capaci di recitare la propria parte senza finte intermediazioni. Sangue, luce, alcol, ricerca, rivoluzione e risse, sono i fili intorno ai quali si riammaglia una storia seducente, perimetrata in quella forma delle ombre teorizzata da Roberto Longhi…
E dalla fantasia del genio Manara, spunta Ipazia. Perché una donna fascinosa non poteva mancare nella penna dell’autore de “Il gioco”, libro che lo ha consacrato maestro dell’erotismo, stuzzicando Jean Louis Richard a filmare “Le declic”. “Per il futuro – ha annunciato in conferenza stampa Manara a Milano – potrebbe esserci un terzo volume con Caravaggio sullo sfondo e questa volta dedicato ad Artemisia Gentileschi, la cui storia di donna e di artista mi pare molto forte e ben si presterebbe ad essere raccontata a fumetti”.
Un dato per ora è certo. Grazie a Manara e al suo tratto che lo ha reso celebre nel mondo, Caravaggio è diventato a tutti gli effetti una icona ultrapop.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 07
L’editoriale
Cosa accade quando l’arte incontra la moda e la musica pag 2
di Alfonsina Caputano
L’Artista
Mark Kostabi e Tony Esposito, i colori della musica e la musica dei
colori pag 7
di Rosario Sprovieri
Arte&Mercati
L’arte “ irretita” dal web pag 11
di Armando Principe
A Scuola d’Arte
Dubbi pag 13
di Domenico Sorrentino
A Colloquio con l’Arte
“Testimoni oculari” raccontano Mario Schifano pag 14
di Rosario Sprovieri
Atelier d’Artista
“Le mie opere come nuvole che ispirano chi le osserva” pag 16
di Davide Speranza
Mostra in Italia: focus su Milano
Il meraviglioso mondo della natura in mostra al Palazzo Reale di
Milano pag 21
di Alberto Gentile
L’evento: Roma
Palazzo Ferrajoli, a Roma, il m eglio dell’arte contemporanea
selezionata da ArtetrA e Prince Group pag 26
di Veronica Nicoli
L’itinerario
Guida a otto luoghi “inediti” in una Roma tutta da scoprire pag 30
La cucina romana: ingredienti “poveri” e un’esplosione di sapori pag 33
Curiosità
Così la moda fa rifiorire i luoghi d’arte pag 35
di Isabella Fortunato
Mostra in Italia: Ferrara
Il ritratto dell’eleganza delle donne della Belle Époque pag 38
di Alfonsina Caputano
L’evento
A Lisbona l’arte parte alla conquista di nuovi orizzonti pag 42
Fiere: Lisbona
Il mondo dell’arte torna a Lisbona con “Arco Lisboa 2019” pag 44
Arte in mostra: Reykjavík
Reykjavík celebra l’arte con un museo in tre location d’eccezione pag 46
di Pierluigi Feliciano
Arte nel Mondo: Doha
La rosa del deserto custodisce i tesori d’arte del Qatar pag 52
di Alfonsina Caputano
Da vedere in Italia e nel Mondo pag 58
Aste pag 68
Arte in viaggio
Una nuova mission per Art Basel: valorizzare gli artisti emergenti pag 76
di Barbara Cangiano
Cultura
Manara festeggia 50 anni di attività raccontando Caravaggio pag 80
di Barbara Cangiano
Arte in libreria pag 85
Spettacolo
Oren e l’Arena: “Una lunga storia d’amore” pag 87
di Barbara Cangiano
Musica
Eddie Vedder, Tool, The Cure, Ed Sheeran: tutto pronto per il Firenze
Rocks! pag 92
di Alberto Gentile
Domani 11 maggio 2019 alle ore 16.00 apre i battenti la manifestazione internazionale di arte contemporanea “Arte Lisbona 2019 – Premio Vasco da Gama”. Organizzato dall’associazione culturale ArtetrA in collaborazione con la Prince Group, l’evento vede selezionati artisti esporre all’interno dell’Atelier Natalia Gromicho a Rua da Misericordia nel cuore del Chiado, uno dei quartieri culturalmente più effervescenti di Lisbona, in due distinte categorie: exhibition e digital exibition.
Tra gli artisti anche alcuni dei più talentuosi emergenti provenienti da un percorso di valorizzazione promosso dalla Prince Group, studiato dal presidente Armando Principe per accompagnarli con i giusti strumenti nel complesso mercato dell’arte contemporanea.
Tutti i partecipanti di “Arte Lisbona” avranno la possibilità di esprimere la propria arte con quella sensibilità ed audacia, che li accomuna alla grande personalità del navigatore portoghese Vasco Da Gama, tra i più grandi esploratori di tutti i tempi e primo europeo a navigare fino in India doppiando il Capo di Buona Speranza, al cui nome la manifestazione ha associato un premio che ne ricorda le gesta.
L’evento, che si svolge in concomitanza della grande fiera internazionale d’arte contemporanea “Arco Lisboa”, una delle più prestigiose nel panorama europeo, quest’anno ospitante circa 70 gallerie distinte in diverse sezioni tematiche, si protrae fino al 18 maggio, giorno del finissage e della cerimonia di premiazione durante la quale agli artisti saranno consegnati attestati di partecipazione e catalogo della mostra.
Un’esperienza unica che offre ancora una volta una grande opportunità al talento di esprimersi in contesti esteri di comprovato fervore artistico e culturale. Ricordiamo inoltre che “Arte Lisbona 2019 – Premio Vasco da Gama” fa parte del Grand Tour dell’Arte, un progetto di mostre collettive che vede toccare le maggiori capitali d’arte europee.
Il maestro del brivido va in mostra… e ci resta fino all’ 1 settembre 2019! A Pisa, al Museo della Grafica, si celebra il lavoro di Alfred Hitchcock, il regista che ha firmato diversi successi del cinema di paura divenuti capolavori intramontabili. Con la sua sperimentazione, il suo ingegno, la sua particolare gestione delle camere da presa ed il suo stile unico nel montaggio, la suspense che sapeva creare e le trame sempre coinvolgenti, Hitchcock si annovera tra i personaggi che hanno fatto la storia del cinema.
La mostra intitolata “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures” vuole attraversare il mondo del regista attraverso i principali film da lui diretti realizzati per la Major americana Universal Pictures. 70 fotografie e contenuti speciali provenienti proprio dagli archivi della Universal che portano gli spettatori nel backstage delle storiche pellicole, che diventano piccoli mondi in cui ritrovare curiosità sulla realizzazione delle scene più famose rimaste stampate nella memoria di tutti, sull’impiego dei primi effetti speciali, sugli attori e la vita privata del regista.
Il percorso della memoria nel “brivido” si apre con Psyco (1960), il film che fece record di incassi e che addirittura ebbe l’effetto di far scappare il pubblico dal cinema. Continua poi con Gli Uccelli (1963), tra i più complessi film realizzati a livello tecnico che impiegò circa 3 anni per la realizzazione; La Finestra sul cortile che uscito nell’agosto del 1954, in soli due anni incassò 10 milioni di dollari; La donna che visse due volte (1958); L’ombra del dubbio (1943); Marnie (1964); Frenzy (1972) e tanti altri in una successione cronologica di pellicole una più famosa dell’altra, accompagnate da approfondimenti video realizzati da Gianni Canova, curatore dell’esposizione.
A completare il percorso è anche una sezione dedicata alla musica che tanto ha contribuito a rendere celebri questi capolavori e un video montaggio delle fugaci apparizioni di Hitchcock all’interno dei suoi film, che nate come gag divennero poi un momento talmente atteso che il regista ad un certo punto decise di introdurli sin da subito in modo che il pubblico non si distraesse troppo durante il resto della proiezione.
Maggiori informazioni sul sito Museo della Grafica di Pisa
Si è da qualche giorno inaugurata la mostra “MAIOLICA. Lustri oro e rubino della ceramica dal Rinascimento ad oggi” al Palazzo Bonacquisti di Assisi. Una mostra che, facendo un excursus della fortuna avuta nel tempo dell’arte della ceramica, mette in evidenza la bellezza, il pregio e la maestria degli italiani nel padroneggiarne la tecnica e nell’originalità delle invenzioni compositive.
Sono in esposizione circa 150 opere provenienti da collezioni pubbliche e private umbre ma anche da territori limitrofi come Bologna, Firenze, Faenza, Ravenna, Pesaro, Arezzo e Viterbo e da istituzioni museali internazionali come il Museo del Louvre. Le opere sono distribuite secondo un percorso distinto in 6 sezioni tematiche che ripercorrono gli sviluppi della maiolica dalle origini passando per le maggiori espressioni ed innovazioni del Rinascimento fino alle ultime realizzazioni seicentesche, per poi ricomparire in esemplari di nuovo interesse nell’Ottocento e nelle ultime manifestazioni postmoderne e contemporanee dove la tecnica si unisce a creatività e design.
Così scopriamo che l’arte della maiolica arriva in Italia dall’Oriente, molto probabilmente attraverso la Spagna moresca, e che i maestri vasai italiani si cimentarono in questa tecnica bella ed ingegnosa ma per niente facile da riprodurre. Maggiori centri italiani che ne detennero il monopolio furono Deruta, vicino Perugia, e Gubbio. Tra Quattrocento e Cinquecento, oltre alle maioliche spagnole, quelle di Deruta ed in particolare quelle di Mastro Giorgio da Gubbio andarono ad impreziosire le decorazioni dei corredi domestici e degli arredi sia di case reali che di nobili famiglie europee. Inoltre le maioliche derutesi si ritrovavano spesso in ritratti di dame, madonne, santi e cavalieri, mentre quelle eugubine legavano la loro fama alla tecnica a lustro o a terzo fuoco che rendevano, a colori come l’oro e il rosso rubino, effetti metallici cangianti. Nel contempo le maioliche lasciavano la destinazione di manufatti di uso quotidiano per prendere quella di oggetti decorativi, portando con loro un’evoluzione di forme e stili.
La mostra voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ed organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte è visitabile fino al 13 ottobre 2019.
Maggiori informazioni sul sito Fondazione CariPerugia Arte
Nuova veste per il Giardino di Boboli e più ampia offerta turistica per i tanti visitatori che affollano anno dopo anno questo splendido esemplare d’arte e natura.
Il Giardino di Boboli è uno degli esempi più importanti di giardino all’italiana esistenti al mondo. Nato come giardino granducale di Palazzo Pitti e completato nel tempo sotto i Medici, i Lorena e i Savoia, è oggi un modello mirabilissimo di ingegno architettonico e paesaggistico, che offre un panorama scultoreo di enorme bellezza. Esteso su 30 ettari, il giardino conta circa 3000 piante ad alto fusto e 300 statue che già dai prossimi mesi saranno interessati da un piano di interventi di restauro, recupero e riassetto.
Fulcro del progetto è il rilancio e l’apertura ordinaria del Giardino della Botanica Superiore (detto anche degli Ananassi), che fino ad oggi ha visto solo ed esclusivamente aperture speciali al pubblico. Questo spazio verde caratterizzato da centinaia di diverse piante acquatiche, tropicali e subtropicali ed interessato da un restauro sia architettonico che botanico sarà aperto ai visitatori dal lunedì al venerdì, negli orari dalle 9.00 alle 13.00.
Intanto in tutto il parco di Boboli sono in atto una serie di miglioramenti. Sono state aggiunte 46 panchine in più con l’intento di estenderne ancora il numero; alcune statue sono state già restaurate (Hera e Pudicizia) e si avanzano progetti di recupero delle quattro colonne dell’isola centrale e sui basamenti; sono in fase di ristrutturazione anche i bagni storici, quello della Meridiana e quelli di Annalena, e la Fontana delle Scimmie.
Grazie agli avanzamenti del progetto “Primavera di Boboli” finanziato in buona parte con i fondi donati dalla Maison Gucci, si aggiungono i lavori per il restauro delle serre delle orchidee e della vasca delle piante acquatiche nel Giardino di Botanica Superiore e il recupero dei viali alberati del Viottolone dei Cipressi e del Viale dei Platani con la piantagione di 53 cipressi e 25 platani.
Altro grande progetto che vedrà l’avvio nel 2020-’21 è la ristrutturazione del Giardino “segreto” delle Camelie, anch’esso mai aperto in via ordinaria al pubblico e che al momento è in uno stato di abbandono, con possibili cedimenti a livello strutturale.
Una bella novità riguarda invece l’apertura di uno speciale punto di ristoro all’interno del palazzo ottocentesco situato sul prato dei Castagni. Si tratta di una gelateria dedicata ed intitolata al Buontalenti, l’architetto, scultore e pittore che all’interno del Boboli realizzò la Grotta Grande e che, grande appassionato di cucina, realizzò dei dolci ghiacciati a base di zabaione e frutta che sono passati alla storia come “crema fiorentina” o “gelato buontalenti”