Rivista di Arte Musica e Spettacolo
Ringraziamo l’artista Giorgio Mercuri per le risposte forniteci sul mondo dell’arte e per il suo prezioso contributo.
Ogni diverso parere è per noi un grande suggerimento a crescere e migliorare
Sei convinto, come noi, che un mercante d’arte, che vive e percepisce le emozioni dell’artista, è il giusto tramite tra la tua arte e il pubblico?
Assolutamente sì, è sinonimo di garanzia per chi acquista e punta sull’artista.
Secondo te la battuta d’asta è lo strumento in grado, adesso e in futuro, di garantirti realmente un valore nel mercato dell’arte?
Sì, il prezzo è garanzia di impegno tra le due parti, artista e collezionista, e deve basarsi su vari fattori ma il principale è quello intimistico.
Assodato che gallerie e fiere restano importanti nel gestire relazioni con artisti, curatori e collezionisti e che riviste di settore possono raggiungere, con news tematizzate, un ampio pubblico mirato, cosa vorresti che facciano in più per te?
Seguire il lavoro e pianificare un percorso proteggendo il lavoro.
Se oggi il web ha aumentato la concorrenza ma anche i potenziali acquirenti, secondo te quanto conta per un artista emergente avere una quotazione stabile tramite battute d’asta e una buona comunicazione?
Molto, vuol dire riconoscere il lavoro.
Cosa credi debba assolutamente tenere in conto un artista che voglia definirsi un vero professionista del settore?
Serietà e rispetto per il proprio lavoro e per i suoi collaboratori.
…Non c’è dubbio che sia il Naturalismo il punto focale verso cui converge l’arte di Sergio Colombo, artista originario di Carugo. La sua è una pittura della memoria, votata alla esplorazione del passato. Come nei film del grande regista russo Andrej Tarkovskij, lo spettatore si vede proiettato in una continua ricerca di una Russia ormai perduta – vedasi il capolavoro “Nostalghia” (che vinse il Grand Prix du cinéma de création al festival del cinema di Cannes), che è il risultato di lunghe carrellate a mo’ di dipinti dinamici –, così i quadri di Colombo diventano l’apologia di una Brianza soggettiva…
Classe 1951, Colombo è ex studente della Scuola d’Arte di Cabiate dove ha perfezionato le tecniche della matita, della pittura ad olio e dell’incisione sotto la guida dei maestri Osvaldo Minotti, Ezio Galliani, Carlo Orsi, Mauro Calvi, Nicoletta Brenna. Da anni lavora nel suo studiolo, piccolo rifugio all’interno del quale esplodono tramonti rossi e nature morte e a partire dal quale ha iniziato a progettare la sua partecipazione a concorsi nazionali, mostre, estemporanee vincendo numerosi premi e incassando riconoscimenti da parte della critica….
Colombo inizia dalle fascine, dai fiori, in particolari i girasoli, per poi abbandonarsi anche alla “geografia” dei volti, femminili perlopiù. “Attualmente faccio quasi esclusivamente figure, volevo fermare momenti di sentimento, stati d’animo, metto sempre in risalto il volto femminile e poi naturalmente il mio paesaggio. All’inizio il punto di riferimento era Monet, ma sul piano del ‘naturalismo’ forte è l’ammirazione per artisti come Mosè Bianchi, Achille Tominetti, che hanno lavorato anche e soprattutto in Brianza”. Che si parli di vedute o di volti femminili o soggetti cristologici, il fulcro tematico resta il retrogusto dell’unità famigliare, il caldo del focolare, l’intimità dei “corpi” naturali…
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 05
Hanno concluso l’anno vecchio con lo “European reBoot 2018”, un tour europeo in 9 tappe che li ha visti protagonisti nel mese di dicembre sui palchi del continente.
Sempre in viaggio, hanno iniziato il nuovo anno con “8 Tour”, che li porterà nei palazzetti di mezza Italia (purtroppo non è stata ancora annunciata nessuna tappa al Sud) per presentare l’omonimo “8”, il loro ultimo lavoro discografico uscito il 12 ottobre 2018, a distanza di quattro anni da “Una nave in una foresta”. Nel mezzo, due anni di silenzio, in cui i membri del gruppo si sono dedicati ad altro. C’è quindi grande attesa tra i fan dei Subsonica per il ritorno dal vivo della band torinese, che ha scritto un pezzo di storia della musica italiana tra gli anni Novanta e gli anni zero del nuovo millennio con capolavori quali “Microchip emozionale” (1999) e “Amorematico” (2002).
Il tour parte il 9 febbraio dal Palaprometeo di Ancona, sviluppandosi poi tra Bologna (l’11 febbraio all’Unipol Arena), Padova (il 12 febbraio alla Kioene Arena), la natia Torino (doppia data al Pala Alpitour il 14 e 15 febbraio), Genova (16 febbraio al Ros Stadium), Milano (anche qui doppia data il 18 e 19 febbraio al Medionalum Forum), Roma (il 21 febbraio al Palalottomatica), per concludersi infine al Mandela Forum di Firenze il 23 febbraio. I biglietti, a partire da 34,50 euro, sono acquistabili online sul sito web di TicketOne…
L’album, è composto da undici tracce. Un solo featuring, con il rapper Willie Peyote, anch’egli torinese, nel brano “L’incubo”…. Niente affatto casuale la scelta di utilizzare il numero 8 per il titolo: un numero che, per la sua particolare forma, perfettamente simmetrica, richiama il simbolo dell’infinito, dell’equilibrio, dell’unione tra cielo e terra. Otto, inoltre, sono anche gli album in studio dei Subsonica….
Sempre attenti al rapporto tra musica, tecnologia, arte e digitale, i Subsonica hanno scelto, per il lancio del primo singolo – “Bottiglie rotte” – di proiettare sulla facciata di un edificio del Naviglio a Milano una diretta streaming dalla sala prove, più il video della canzone che, in pochi mesi, ha fatto registrare oltre 800mila visualizzazioni su Youtube….
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 05
Ringraziamo l’artista Francesca Ghidini per le risposte forniteci sul mondo dell’arte e per il suo prezioso contributo.
Ogni diverso parere è per noi un grande suggerimento a crescere e migliorare
Sei convinto, come noi, che un mercante d’arte, che vive e percepisce le emozioni dell’artista, è il giusto tramite tra la tua arte e il pubblico?
Secondo me il mercante d’arte deve conoscere molto bene l artista per poterlo valorizzare quando racconta le opere. Se così fosse, allora si che diventa un tramite importante tra noi artisti e il pubblico
Secondo te la battuta d’asta è lo strumento in grado, adesso e in futuro, di garantirti realmente un valore nel mercato dell’arte?
Penso che potrebbe essere importante.
Assodato che gallerie e fiere restano importanti nel gestire relazioni con artisti, curatori e collezionisti e che riviste di settore possono raggiungere, con news tematizzate, un ampio pubblico mirato, cosa vorresti che facciano in più per te?
La pubblicità è l’anima del commercio ed è fondamentale. Ritengo però che molti che operano nel settore valorizzino in modo superficiale gli artisti perché ci considerano solo numeri. Aiutarci a crescere professionalmente senza chiedere compensi esagerati. L’arte è per tutti. Ma valorizzare artisti non è alla portata di tutti gli artisti per motivi economici
Se oggi il web ha aumentato la concorrenza ma anche i potenziali acquirenti, secondo te quanto conta per un artista emergente avere una quotazione stabile tramite battute d’asta e una buona comunicazione?
Moltissimo
Cosa credi debba assolutamente tenere in conto un artista che voglia definirsi un vero professionista del settore?
Deve esprimersi essere capito ma anche cercare di vendere le sue opere senza svenderle
Ringraziamo l’artista Salvatore Petrucino per le risposte forniteci sul mondo dell’arte e per il suo prezioso contributo.
Ogni diverso parere è per noi un grande suggerimento a crescere e migliorare
Sei convinto, come noi, che un mercante d’arte, che vive e percepisce le emozioni dell’artista, è il giusto tramite tra la tua arte e il pubblico?
Sì, ne sono convinto, ma credo che il mercante d’arte dovrebbe trarre profitto solo dalla vendita delle opere degli artisti e non lucrare su di loro.
Secondo te la battuta d’asta è lo strumento in grado, adesso e in futuro, di garantirti realmente un valore nel mercato dell’arte?
Sì, la battuta d’asta è molto importante.
Assodato che gallerie e fiere restano importanti nel gestire relazioni con artisti, curatori e collezionisti e che riviste di settore possono raggiungere, con news tematizzate, un ampio pubblico mirato, cosa vorresti che facciano in più per te?
Cercare di promuovere gli artisti più meritevoli senza chiedere cifre esorbitanti agli artisti ma cercando di vendere le loro opere aumentando semmai la loro percentuale sul venduto.
Se oggi il web ha aumentato la concorrenza ma anche i potenziali acquirenti, secondo te quanto conta per un artista emergente avere una quotazione stabile tramite battute d’asta e una buona comunicazione?
Conta molto, la quotazione e la battuta d’asta rimangono sempre gli strumenti principali.
Cosa credi debba assolutamente tenere in conto un artista che voglia definirsi un vero professionista del settore?
Che le sue opere debbano essere sempre all’avanguardia.
L’editoriale
Mucha e le sue eroine ci introducono in un anno ricco di novità pag 2
di Alfonsina Caputano
L’Artista
MaAlfons Maria Mucha: Art Nouveau, pubblicità e sensualità pag 6
di Barbara Cangiano
Arte&Mercati
Mobili e oggetti d’epoca: una scelta di gusto e un ottimo
investimento pag 11
di Armando Principe
A Scuola d’Arte
Limiti e Libertà pag 13
di Domenico Sorrentino
A Colloquio con l’Arte
Intervista al Maestro Ennio Calabria pag 14
di Rosario Sprovieri
Atelier d’Artista
Nelle opere di Sergio Colombo memoria di terra e di vissuto pag 16
di Davide Speranza
Mostra in Italia: focus su Roma
“Scavare fossati – Nutrire coccodrilli”: Zerocalcare conquista il Maxxi
a Roma pag 23
di Alberto Gentile
L’evento: Praga
“Arte Praga” rende omaggio al genio italiano pag 28
di Veronica Nicoli
L’itinerario
Praga e i suoi dintorni, cinque giorni per fare un tuffo nella
storia pag 32
A Praga tra cultura ed enogastronomia pag 35
Mostra in Italia: Napoli
Ritorno a Napoli pag 37
Premiazioni ad “Arte Salerno 2018”
Andrea Fronda vince il premio “IconArt Magazine” pag 40
Massimo Bramandi si aggiudica il premio “Prince Art Gallery” pag 42
Ad “Arte Salerno 2018” trionfa l’arte della metamorfosi pag 43
Arte in mostra: Monaco
Monaco celebra il Rinascimento fiorentino pag 44
di Pierluigi Feliciano
Arte nel Mondo: Dubai
World Art Dubai 2019, una grande vetrina dove ammirare l’arte e…
farne tesoro pag 50
di Barbara Cangiano
A Dubai il distretto dell’arte ricavato in una ex area industriale pag 54
Da vedere in Italia e nel mondo pag 58
Aste pag 68
Arte in viaggio
Lisbona, la città dell’arte plasmata dall’acqua pag 76
Arte in libreria pag 82
Cultura
Antichi, rari o semplicemente usati: al Salone della Cultura i libri
diventano forme d’arte pag 83
di Isabella Fortunato
Spettacolo
Designer, musicisti e scrittori restituiscono voce al popolo
palestinese pag 87
di Davide Speranza
Musica
“8” volte Subsonica. Parte il 9 gennaio da Ancona il tour di “8”, ultima
fatica della band torinese pag 92
di Alberto Gentile
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Da anni lavoriamo affinché gli artisti trovino il giusto posto e riconoscimento nel mercato dell’arte. A questo scopo, di volta in volta ampliamo e cerchiamo di migliorare il nostro lavoro, studiando il panorama attuale e le trasformazioni che investono arte e società.
Abbiamo così puntato oggi a rafforzare la comunicazione, incrementando un settore editoriale, consegnando agli artisti, specie agli emergenti, uno strumento di promozione, sia sul web che cartaceo, e a dare una stabilità del loro valore sul mercato mediante battute d’asta.
Ma i migliori suggerimenti vengono sicuramente da voi artisti, per questo, di seguito vi pongo 5 domande, di cui avremo il piacere di leggere le risposte e pubblicarne i pareri.
Dal 26 gennaio al 24 marzo 2019, negli spazi espositivi di Villa delle Rose a Bologna sarà presente la mostra “Goran Trbuljak. Before and After Retrospective”, un’ampia retrospettiva dedicata al rivoluzionario artista croato, attivo nell’ambito dell’arte concettuale e in particolare della New Art Practice.
Goran Trbuljak è stato infatti uno di quei giovani artisti operanti nel territorio dell’ex Jugoslavia dalla fine degli anni ’60 che con le loro peculiarità concettuali si sono uniti intorno al termine di New Art Practice. Attraverso l’esplorazione dei nuovi media come la fotografia, il video, l’installazione o le incursioni del segno artistico in spazi ed ambienti, questi artisti esprimevano la loro critica nei confronti della realtà e delle posizioni dell’arte che secondo loro doveva avere una spiccata valenza sociale. In questo contesto anche Trbuljak ha spinto sulla sua ricerca, fin dagli esordi, di mezzi alternativi di produzione e rappresentazione dell’opera d’arte, interrogando e mettendo radicalmente in discussione il sistema dell’arte, le pratiche museali e le dinamiche del mercato.
La mostra di Bologna si appunta in particolar modo sulla produzione degli ultimi 50 anni dell’artista e vedrà in esposizione dipinti, frottage, monocromi, fotografie, film, libri e documentazioni delle performance di Trbuljak. Queste opere permettono di avvertire la singolarità dell’artista rispetto la sua generazione, il cui lavoro era legato particolarmente ad un tratto ironico che tende a muovere i sentimenti, a destare emozioni, a toccare l’animo. Diversamente dalla maggioranza degli artisti degli anni ’60 e ’70 che hanno lavorato soprattutto sulla dematerializzazione dell’opera d’arte, Trbuljak stempera il suo “j’accuse” con un velo di umorismo e autoironia.
L’esposizione arriva dal Centre d’Art Contemporain Genève, in chiave però rivisitata rispetto agli ambienti della Villa delle Rose. E’ a cura di Lorenzo Balbi direttore artistico MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Andrea Bellini direttore Centre d’Art Contemporain Genève
Maggiori informazioni sul sito MAMbo