Il museo di Capodimonte preannuncia per il 2019 una nuova grande esposizione dedicata a Caravaggio e al suo rapporto con Napoli, città nella quale l’artista soggiornò per ben due volte e lavorò producendo alcuni dei suoi più famosi capolavori.
Sarà una grandiosa mostra che si protrarrà per 3 mesi – da aprile a luglio – in cui verrà indagato ed approfondito il periodo di produzione caravaggesca a Napoli in relazione ad influenze e scambi reciproci con la scuola pittorica napoletana.
Sappiamo che Caravaggio fu a Napoli prima tra il 1606 e il 1607 quando scappò da Roma per aver contratto guai con la legge e poi tra il 1609 e il 1610 ospite della marchesa Costanza Colonna. Per il primo soggiorno Caravaggio scelse di vivere i fermenti e la vivacità dei Quartieri Spagnoli, che influenzarono la stesura dei dipinti a tema religioso prodotti in quel periodo, “sporcandoli” di quella tragica realtà quotidiana dei vicoli napoletani di cui era attento osservatore. Il secondo soggiorno invece vide l’artista impegnato in altro contesto ben diverso dal primo, meno turbolento e di sicuro più tranquillo, dominato dagli splendidi giardini di villa Colonna.
La mostra si prefigge di spiegare e mostrare quelli che sono potuti essere i vari stimoli che l’artista ha ricevuto nella città partenopea e le frequentazioni, gli studi, gli ambienti e gli spazi che hanno interessato vicende e produzione.
Inoltre ad arricchire l’esposizione sarà anche un percorso rivolto ai visitatori all’interno della città attraverso i luoghi che hanno avuto un ruolo significativo nella permanenza dell’artista a Napoli.
Per quanto riguarda gli allestimenti non si sa ancora molto. Di sicuro sarà presente nel percorso espositivo la “Flagellazione di Cristo”, realizzata da Caravaggio tra il 1607 e il 1608 e custodita nelle collezioni del Museo di Capodimonte di Napoli.