Ci sono poeti antichi che hanno saputo esprimere sentimenti universali che rendono il loro pensiero sempre attuale e contemporaneo. Tra questi, il più moderno tra gli antichi, è Ovidio, il poeta latino delle Metamorfosi, che ha ispirato nei secoli, generazioni di artisti, scrittori, poeti nel loro modo di sentire e comunicare la realtà. A questo poeta e alla sua enorme influenza è dedicata la mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie” alle Scuderie del Quirinale, in esposizione fino al 20 gennaio 2019.
In queste sale sono radunate 250 opere, quali prestiti da circa 80 musei nazionali ed internazionali (il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, gli Uffizi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Biblioteca di Gotha in Germania, il Museo Archeologico di Eretria in Grecia e la Royal Danish Library di Copenaghen) che scandiscono un percorso che, attraversando secoli di arte e cultura ispirata, svela di volta in volta i temi principali della poetica e degli scritti di Ovidio, restituendone la biografia.
Affreschi pompeiani, sculture dell’età imperiale, testi e manoscritti medievali, capolavori dell’età moderna di artisti quali Botticelli, Tintoretto, Poussin – solo per citarne qualcuno – fino a realizzazioni contemporanee come l’installazione al neon di Joseph Kosuth, che apre alla visita, snodano una narrazione espositiva che, passando per generi ed epoche diverse, riflettono sui temi ovidiani dell’amore, della seduzione, del rapporto con la politica, del mito.
Uno spazio particolare è riservato al tema delle Metamorfosi , un’opera di una poeticità e di una valenza esplicativa della realtà catturata nel gioco letterario delle trasformazioni che ancora affascina e cattura e che ha lasciato forte testimonianza in una pluralità di produzioni artistiche specie in scultura. Come non pensare subito per esempio allo splendido gruppo scultoreo di Orfeo ed Euridice del Canova, in cui viene raccontato il mito di Orfeo che perde la sua amata, avvinta dalle fiamme dell’Inferno, per non aver rispettato il patto con gli dei degli Inferi; o ancora l’Apollo e Dafne del Bernini in cui il mito dell’amore non corrisposto di Apollo per Dafne è colto proprio nel momento della metamorfosi, della trasformazione della ninfa in altro, l’albero di alloro, caro ai poeti.
Maggiori informazioni sul sito Scuderie del Quirinale
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