L’Action Painting newyorkese fa tappa a Roma…
Da ieri 10 ottobre 2018 al Complesso del Vittoriano, nell’Ala Brasini, è possibile infatti rivivere tutta l’energia dell’arte di rottura di Pollock e i suoi compagni. Focus eccezionale sullo sviluppo dell’espressionismo astratto che ha caratterizzato l’arte oltreoceano degli anni ’50, la mostra Pollock e la Scuola di New York vuole essere la ricostruzione di quella rivoluzione artistica nata nel maggio del 1950, quando il Metropolitan Museum di New York negò la possibilità di esporre agli action painter all’interno della mostra di arte contemporanea dal museo stesso organizzata. Da quel momento, che scatenò la rivolta degli artisti esclusi, prese carattere di forte identità all’interno della cultura pop moderna, l’espressionismo astratto come connubio tra espressività della forma e astrattismo stilistico. Seguendo le linee guida di anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione, la mostra, allestita con circa 50 opere provenienti dalla collezione del Whitney Museum di New York, espone capolavori come Number 27, la tela di Pollock, lunga circa 3 m., divenuta icona del movimento grazie al perfetto equilibrio tra i neri e le pennellate dei chiari.
Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri esponenti della Scuola di New York sono riuniti qui a restituire un contesto artistico unico fatto di colori vividi, armonia ed astrattismo delle forme, frutto di innovazione e rottura degli schemi. Questi gli aspetti cardine che hanno condotto l’azione e la ricerca artistica di Pollock e i suoi colleghi, alla volta di un linguaggio rivoluzionario che caratterizzato un’epoca.
La mostra è visitabile fino al 24 febbraio 2019.
Maggiori informazioni sul sito di Il Vittoriano
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