Pino Chimenti ha frequentato L’AA. BB. di Urbino. Dal 1982 al 1984 ha partecipato agli Stages “Questioni delle Arti” di Anacapri.
“Chimenti – ha detto G. Dorfles riguardo all’artista – ormai da diversi anni prosegue nell’invenzione costante di strane leggende, nelle quali dei personaggi – tra il grottesco e l’affabile – si trastullano in mezzo a ghirlande di forme variopinte, sempre sostenute da un minuzioso grafismo.”
Hanno scritto di lui, tra gli altri: P. Balmas, L. Beatrice, B. Brollo, V. Conti, G. Cortenova, V. Dehò, G. Di Genova, G. Dorfles, L. P. Finizio, E. Forin, F. Gallo, F. Gualdoni, Janus, T. Trini, V. Trione, L. Vergine.
Mostre: Biennale del Sud, AA. BB., Napoli, 1988; Museo MAGA, Gallarate, 1989; Galleria Ammiraglio Acton, Milano, 1997; Museum of Fine Arts, Malta, 1998; Studio d’Ars, Milano; Gallery@ 49, New York, 2003; XIV Quadriennale d’Arte di Roma, 2003; Galleria L’Ariete, Bologna, 2004; CVB Space Gallery, New York, 2006; Studio S, Roma, 2007; Kasia Kai Art Project Gallery, Chicago, 2009; Galleria Blanchaert, Milano, 2010; 54° esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia (Pad. Italia, Arsenale), 2011; I 1000 di 13×17, a cura di Philippe Daverio, Palazzo Fava, Bologna, 2011; Camden Art Gallery, Londra, 2012; Galerie Vierraumladen, Berlino, 2013; MACA, Acri (CS), 2013; Senza terra/Without land, Biennale Architettura, Venezia, 2016; Eventi collaterali, 2016; IV Biennale libro d’artista, Castel dell’Ovo, Napoli, 2017; Padiglione Tibet, Palazzo Zenobio, Venezia, 2017; Onischi Gallery, New York, 2017; Blackout, Contemporary art event, Museum CBK, Amsterdam, 2018.
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