Giovà vive e lavora a Padula. Designer dell’azienda di famiglia, specializzata in lavorazione di marmo, l’artista è dedito in particolare alla scultura. Erede della tradizione locale, Giovà ha trovato nuove motivazioni esistenziali alla soglia dei cinquant’anni. Il filo rosso che lega l’intera sua opera scultorea affonda le radici nelle Sacre Scritture e ripercorre – in un’ottica più improntata ad una reinterpretazione anche in chiave antropologica – la storia biblica dell’uomo utilizzando piani allegorici. La pietra è al centro di ogni cosa, porta racconti millenari, parla, dà sfogo alla geologia e alla mineralogia, ai fossili. Ricostruisce alfabeti perduti, ma è anche parabola cristologica. La pietra vive, come le sculture di Giovà, che racconta la Bibbia a suo modo, come un libro a fumetti. Recente è la creazione di un’opera mastodontica, la Genesi, fatta di sette blocchi, dove tra pittura e scultura l’artista padulese “cuce” i diversi ambienti. Sulla stessa falsariga, la scultura del “Roveto ardente”, da cui Dio parlò a Mosè. E ancora tele ambientaliste con alberi e pietre incastonate e poltrone in marmo.
Per leggere la recensione relativa al Premio IconArt clicca quì
Lascia un commento