Nel Centre Guillaume-le-Conquérant di Bayeux, non lontano dalle coste del D-Day in Normandia nel Nord della Francia, si custodisce un unicum dell’alto Medioevo arrivato fino ai nostri giorni quasi intatto: un arazzo risalente all’XI secolo che prende il nome appunto dall’omonima cittadina.
La straordinarietà dell’opera – in realtà, non un vero e proprio arazzo ma un tessuto della lunghezza di quasi 69 metri e largo circa 50 centimetri, composto dalla giustapposizione di nove pezze di lino ricamate con fili di lana colorati – sta non solo nella singolarità del manufatto, ma anche nelle ottime condizioni in cui ci è pervenuto pur essendo di un materiale estremamente sensibile all’inclemenza del tempo e degli uomini…
… prima di destare l’interesse della ristretta cerchia degli eruditi a partire dal XVII secolo, era conosciuto solo dai residenti.
Fu grazie a Napoleone, che lo volle esporre a Parigi a fini propagandistici per la sua progettata invasione dell’Inghilterra nel 1803, che ne dobbiamo la sua conoscenza universale.
L’arazzo racconta gli episodi salienti della conquista normanna dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore (1028 – 1087) avvenuta nel 1066 e conclusasi con la battaglia di Hastings…
L’arazzo di Bayeux ha un enorme valore documentario per la conoscenza non solo della storia che esso racconta, ma anche per le tecniche di esecuzione e per l’immenso patrimonio iconografico che spazia dall’abbigliamento di differenti classi sociali, alla descrizione dell’equipaggiamento militare e alle tecniche costruttive e cantieristiche per la realizzazione di edifici e navi in voga nella Normandia e nell’Inghilterra dell’XI secolo.
Riguardo alla sua interpretazione, nonostante sia stato considerato a lungo un’opera di propaganda favorevole a Guglielmo il Conquistatore, in realtà, secondo nuove ipotesi, la sua finalità è la legittimazione del dominio normanno in Inghilterra: l’arazzo esprimerebbe l’aspirazione a creare una convivenza pacifica tra normanni ed anglosassoni che, cercando di elaborare il trauma dell’invasione, tentando un’integrazione tra i due popoli….
Chi avrebbe finanziato e dove sarebbe stato realizzato l’arazzo?…
… gli storici sono orientati ad attribuire la sponsorizzazione dell’opera al fratello di Guglielmo, Ottone, arcivescovo di Bayeux, il terzo personaggio più rappresentato nell’arazzo e la sua realizzazione ai monaci dell’abbazia di San’Agostino di Canterbury in Inghilterra negli anni 70 – 80 dell’XI secolo.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 10