Alla Royal Academy of Arts di Londra si è ieri aperta un’interessante mostra che traccia l’evoluzione del corpo umano nelle raffigurazioni artistiche tra il XV e il XVI secolo, quando un rinnovato interesse per l’arte antica – greca e romana – ha dettato le coordinate per lo sviluppo dell’innovazione artistica.
L’esposizione intitolata “Il nudo rinascimentale” raccoglie più di 80 opere datate tra il 1400 e il 1530 e firmate dai maggiori artisti dell’epoca come Tiziano, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Dürer, Cranach, Perugino, Pollaiuolo, Gossaert e tanti altri che si sono mossi tra sacro e profano. Mentre infatti si copiavano i modelli classici sperimentando nuovi approcci naturalistici e portando nell’arte altre attenzioni al nudo non attinenti all’ambito religioso, l’arte cristiana si evolveva anch’essa spingendo verso composizioni in cui i temi antichi -dalla storia di Adamo ed Eva alla crocifissione – assumevano forme più moderne e dinamiche. Così in mostra ritroviamo opere provenienti da collezioni pubbliche e private che in una spettacolarità di immagini, dipinti, statue, disegni mostrano i cambiamenti di un genere che ha influenzato le epoche avvenire.
Si passa per esempio da un “Adamo ed Eva” di Albrecht Dürer, in cui le figure non sono rappresentazioni di modelli dal vivo ma sono elaborazioni geometrie ricavate con bussola e righello al “San Sebastiano” di Agnolo Bronzino, pervaso da una sensualità e da una mancanza di violenza atipica rispetto alla storia del martirio del santo; al “Cristo sulla pietra fredda” di Jan Gossaert, in cui Cristo si confonde con Sansone a causa della prepotente muscolatura donata al corpo.
Inoltre, particolarità della mostra è anche la scelta operata per le opere esposte, in quanto il numero dei nudi femminili eguaglia quello dei nudi maschili, avendo, i curatori, utilizzato per la selezione, il criterio della ‘parità di genere’.
La mostra è visitabile fino al 2 giugno 2019
Maggiori informazioni sul sito della Royal Academy of Arts