L’approccio al colore e l’azione pittorica di Kerstin sono quasi psicologiche. Offrono, a chi entra nel suo mondo, uno squarcio introspettivo nella storia dell’uomo e personale. Non è un caso che sia diventata un’arteterapista. «L’arteterapia combina per me due basi: l’arte e gli “oggetti” umani. Nel mio processo creativo ho spesso lavorato con i simboli. L’arte può essere un processo di guarigione solo creando. E questo è il fascino dell’arteterapia: creare un’opera d’arte significa probabilmente guarire l’anima di un essere umano. Ho sempre dipinto e disegnato tutta la mia vita e per molto tempo l’ho fatto solo per me stessa. Oggi presento le mie opere in mostre internazionali. A volte toccano i visitatori con la loro anima mentre mostrano aspetti dell’essere umano in generale. Quindi, il mio lavoro include due aspetti: il mio vero processo creativo da un lato, e il “tutoraggio” del processo creativo dall’altro. Per me questo è una maniera molto interessante di scoprire il mondo ogni giorno» […]
[…] L’olio è lo strumento cardine delle opere dell’artista austriaca. «I colori ad olio sono brillanti per consistenza e luminosità – spiega – Le opere d’arte a colori ad olio risplendono. Scelgo la loro brillantezza per rendere i motivi più dinamici […]. Un’altra tecnica che mi piace molto usare è l’inchiostro di china […]. Ultimamente ho provato ad abbinare la pittura ad olio con la china, come in “Almabtrieb”. I miei quadri cercano di ridurre al massimo il motivo. Quindi, mostrano i soggetti in modo semplice e chiaro, ma ti chiedono di andare oltre e di guardare alla storia dietro il visibile» […]Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 20