Come si è già avuto modo di vedere, la pandemia ha influenzato i trend del mercato dell’arte e anche se non ha frenato l’interesse dei collezionisti, di certo ha ridimensionato i valori, modificato i protagonisti dell’acquisto, in gioco, e cambiato alcune dinamiche delle case d’asta che hanno preferito, in certi casi, organizzare aste ibride per soddisfare più clienti possibili.
Si è potuto pertanto constatare che per quanto quasi dimezzate nel valore, sono state le opere di arte moderna e contemporanea a restare protagoniste in termini di vendite nelle aste del 2020 confermando artisti come Banksy e favorendo l’ascesa dell’artista Sanyu.
Ben 3 opere quest’anno vendute, dell’artista cinese-francese che in questi ultimi anni, complice l’aumento dei collezionisti asiatici nel mercato mondiale dell’arte ed il successo di alcune mostre allestite in giro, sta dominando la scena.
Ma chi è questo artista che ha registrato per l’asta di Sotheby’s di luglio una cifra di 33,3 milioni di dollari con l’opera Quatre nu e per quella di ottobre 24, 1 e 21,7 milioni di dollari rispettivamente per le opere Fleur Dans Un Pot Bleu et Blanc e Nu?
Viene oggi soprannominato il Matisse cinese, ma il suo riconoscimento è arrivato tardi. Infatti l’artista morì nel 1966 quando ancora non aveva raggiunto la sua fama. Le sue opere sono sintesi della trazione asiatica e delle influenze avanguardistiche. Proprio i due quadri venduti ad ottobre sintetizzano la sua pittura accesa dei colori d’impronta Fauves e del tratto della calligrafica cinese ed i temi che lo hanno ispirato, ossia i nudi femminili e le nature morte floreali. Non manca nemmeno una certa sensibilità fotografica molto probabilmente mediata dall’amicizia con il fotografo svizzero-americano Robert Frank, conosciuto a New York, quando l’artista vi si recò nel 1948.
[immagine in copertina: particolare di “Le bonheur de vivre” – Henri Matisse – 1905-06; fonte: wikipedia]