Come mostrano le recenti aste battute da Sotheby’s, l’arte contemporanea continua ad essere fonte d’interesse e di guadagno anche in questo periodo così economicamente instabile e precario.
Sembra infatti che le ultime due aste della famosa casa d’aste britannica abbiano registrato un introito di quasi 300milioni di dollari con un numero di lotti di opere di arte contemporanea venduti, che in percentuale supera il 97%.
In queste aste, dove si sono distinti artisti attuali di correnti diverse e anche più innovative, a spopolare è stato incredibilmente Banksy, l’artista dall’identità anonima che ad oggi è uno dei maggiori esponenti della street art.
Oltre 7milioni di sterline per “Snow Me The Monet”
L’artista ha letteralmente sbancato con l’opera “Snow Me The Monet”, una rielaborazione del capolavoro “Lo stagno delle ninfee” di Monet, concepita come denuncia dell’inquinamento ambientale prodotto dalle grandi aziende, rappresentata attraverso il simbolico gesto di dipingere carrelli della spesa gettati nel laghetto. L’opera del 2005, tra le poche ad essere dipinta interamente a mano dall’artista ed appartenente ad una collezione privata londinese, era stimata tra i 3 e i 5 milioni di sterline, ma venduta per una cifra complessiva di 7,55 milioni di sterline. L’acquirente proviene dal desk Asia di Sotheby’s, in quanto l’asta è stata tenuta in streaming internazionale con una staffetta tra la sede di Parigi e quella di Londra.
“Ballon Girl – Colour AP (Purple)”, la serigrafia da 1milione di dollari!
A questa vendita eccezionale vanno aggiunte anche tre edizioni di questa stampa vendute per una spesa complessiva di 136.250 sterline e la serigrafia a stampa di un’altra iconica opera di Banksy, “Ballon Girl – Colour AP (Purple)” venduta per 791.250 sterline (1.007.150 dollari), alto record mondiale d’asta.
L’opera è la stampa del famosissimo graffito che raffigura una bambina con il braccio teso verso un palloncino a forma di cuore che vola via. In questo caso si tratta della versione con palloncino viola anziché rosso come nell’opera originaria.