Al Centre Pompidou di Parigi, oggi 12 settembre 2018, s’inaugura la mostra dedicata a uno degli artisti più influenti degli ultimi cinquanta anni, Franz West. Austriaco, nativo di Vienna, West appartiene a quella generazione di artisti che fu fortemente influenzata dalle correnti dell’Azionismo Viennese e della Performance Art che ha dominato gli anni ‘60 e ’70. Si appassionò alla pittura e al collage già da giovane, per poi dedicarsi principalmente a sculture ed installazioni dalle caratteristiche performative e interattive. La sua arte però venne scoperta solo negli anni ’70 e raggiunse il piano internazionale alla fine degli anni ’80, influenzando così soprattutto le giovani generazioni del decennio successivo.
La mostra a lui dedicata è l’inedita e più completa retrospettiva realizzata per comprendere tutta la parabola creativa del lavoro di West. Consta di circa 200 opere in esposizione che ripercorrono dal 1972 al 2012 (anno della sua scomparsa) l’evoluzione stilistica, la sperimentazione di linguaggi e materiali che ha caratterizzato l’azione dell’artista.
Si potranno quindi ammirare schizzi appartenenti agli anni ’70 e le prime sculture, come quelle della serie Paßstücke (1973-74), di piccole dimensioni, realizzate in cartapesta e che addirittura potevano anche essere indossate dagli osservatori. Si passa poi alle sculture molto più grandi degli anni ’80, in cui il materiale usato è il poliestere o l’alluminio, ma dove la ricerca principale restava sempre la leggerezza, affidata a forme antropomorfe astratte. Infine, le opere legate agli ultimi anni della sua attività.
La mostra punta, anche attraverso incontri con amici e colleghi, in particolar modo a mettere in evidenza l’elemento partecipativo proprio delle opere di West rispetto al suo pubblico e le contaminazioni e collaborazioni con altri ambiti artistici, quali la musica e la scrittura. Tutta l’opera di West – influenzata anche da testi di psicoanalisi e filosofia – ha infatti sempre puntato ad indagare il rapporto tra arte e quotidianità, tra ciò che vediamo e il modo in cui lo percepiamo, mettendo in discussione il tradizionale metodo di fruizione di un’opera d’arte.
La retrospettiva è visitabile fino al 10 dicembre 2018.
Maggiori informazioni sul sito Centre Pompidou