Non solo un grande pregio artistico ma anche un’inestimabile valore culturale ha caratterizzato la battuta d’asta del mese scorso, svoltasi presso la casa d’aste Gonnelli di Firenze. Tra le opere battute, sono confluiti anche due pezzi riguardanti il famoso scrittore toscano Carlo Lorenzini, meglio conosciuto col nome di Carlo Collodi, autore del celeberrimo classico per l’infanzia, “Le Avventure di Pinocchio”, opera intramontabile e conosciuta in tutto il mondo.
Il grande clamore, negli ambienti culturali ed artistici, sollevato attorno a quest’asta è dovuto al fatto che una delle due opere in questione sia stata una prima edizione dell’opera collodiana illustrata da E. Mazzanti e risalente al 1883.
Attualmente di questa edizione esistono solo due altre copie originali, custodite nella Biblioteca Collodiana, curata dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi (FNCC), ente che si occupa della promozione e della tutela dello scrittore e di tutta la sua produzione artistica. Un volume pregiato tra i più rari dell’Ottocento italiano che pare sia stato acquistato – a 17.000 € – da un imprenditore americano.
L’altra opera di riferimento collodiano battuta all’asta è stata invece un olio su tela di cm 17,8 x 11, raffigurante il volto di Carlo Collodi, attribuito al pittore Alfonso Holländer. L’opera è databile 1887 e riporta una pecetta in carta con la seguente dicitura: “Regalo dell’amico Alfonso Hollaender fatto a Siena la stazione estiva […] 1887.” Molto probabilmente questo appunto è ad opera di Carlo Collodi, scritto qualche anno dopo la pubblicazione del suo capolavoro.
Difatti il pittore tedesco nutrì un grande amore per l’Italia, paese da lui conosciuto in seguito all’imperversare della guerra franco-prussiana che lo portò lontano dalla sua patria. In Italia si stabilì proprio a Firenze, entrando a contatto con i Macchiaioli, della cui cerchia fece parte, trovando la stima artistica di Lega e Segantini. Luoghi, atmosfere e volti hanno affascinato l’artista confluendo in rappresentazioni di paesaggi marini, ritratti, scene di vita quotidiana principalmente ambientati nelle campagne toscane ma anche a Venezia e Milano, altri posti interessati dal lavoro di Holländer.
Chi fosse stato ad acquistare il dipinto in questione non era stato finora reso noto, ma oggi la FNCC fa sapere, attraverso comunicato ufficiale, che la preziosa opera è andata ad ampliare l’immensa collezione che essa accresce e custodisce e che riguarda lo scrittore e tutto il suo portato culturale.