Fino al 2 gennaio 2022, presso gli spazi della Fondation Cartier di Parigi (216 Boulevard Raspail), saranno esposti 30 lavori tra quadri, dittici, trittici e polittici di grande formato selezionati tra i 107 che vanno a formare il nuovo progetto. Realizzata durante il lockdown, la serie offre all’occhio di chi guarda un lato assolutamente inedito dell’autore, che guarda alla rinascita attraverso la fioritura degli alberi, simbolo di un new normal che non ha più bisogno di distruggere, né di scandalizzare, ma solo di ritrovare nella poesia di una natura ambivalente, la forza e la passione per riprendere a camminare negli angoli del mondo. Natura che segna un inno alla gioia, ma che al tempo stesso, come nelle sue precedenti opere ispirate ai cicli vitali, ricorda anche la caducità dell’esistenza stessa.
[…] Il battesimo è doppio: non solo l’artista britannico torna al lavoro intimista del suo studio e ad un tema che sembra distante anni luce dalla sua cifra stilistica, ma si tratta anche della sua prima mostra museale in Francia […]Queste opere sono, in realtà, il compimento di un percorso pittorico intrapreso sin dagli esordi, ma che si è meglio definito con la serie Veil Paintings, che vede protagonisti degli alberi. Da bambino, l’artista ricorda di essere stato affascinato dai dipinti di sua madre, che rappresentavano appunto dei ciliegi in fiore. Da qui l’idea di creare un legame del tutto nuovo tra astrazione e figurativismo. […]
“[…] Quando ho dato avvio a questi dipinti, ho usato solo il rosa e il bianco, colori che ho potuto scorgere nel ciliegio in fiore. Quindi, ho mescolato quattro tipi di rosa e un bianco, ma apparivano del tutto morti. Un giorno, mentre camminavo guardando gli alberi, ne ho osservato uno che presentava macchie rosse e blu. Ho capito che gli alberi sono così perché la luce contiene tutti i colori e le foglie li riflettono. Proprio come in Seurat, nei puntinisti, in Bonnard”. Non a caso le sue pennellate miscelano impressionismo e puntinismo, nel tentativo di un recupero della tradizione che guarda perennemente al futuro […] la pittura ha sempre ricoperto un ruolo di primissimo piano, nonostante la maggior parte dei suoi successi sia legata alla scultura e all’installazione […]
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 22