Un connubio vecchio quanto il mondo quello tra arte e cucina… Spesso testimonianza della società e delle sue trasformazioni, il rapporto tra arte figurativa e arte culinaria va sempre più ampliando i suoi orizzonti aprendosi a nuove tendenze. Difatti si sta sempre più assistendo ad un interesse concreto verso la potenziale forza attrattiva del cibo nel mondo dell’arte, orientata in due diverse direzioni: come catalizzatore di visitatori al museo e come richiamo per clienti in locali gastronomici.
La prima tendenza è quasi una costante, fuori dall’Italia. Non è difficile trovare infatti ristoranti interni a musei famosi nel mondo, che registrano storie di successo. Basti pensare al ristorante “Nerua” all’interno del Guggenheim di Bilbao…; all’elegante e sofisticato “Georges” nel Centre Pompidou di Parigi; al “Rex Whistler”, all’interno del Tate Britain di Londra…; al ristorante “Untitled” e allo “Studio Cafè” nel Whitney Museum di New York;… nella sala a cupola del Kunsthistorisches Museum di Vienna, i giovedì si può cenare accanto i capolavori di arte moderna …Tutti fanno da indotto di nuovo pubblico, di introiti e altra visibilità per il museo tanto che l’offerta gastronomica è curata al pari o più di quella culturale.
In Italia l’accuratezza della programmazione artistica non si proietta in quella dei servizi di ristorazione ed i ritardi e le inadeguatezze burocratiche fanno perdere grandi occasioni. Eppure, nonostante i rallentamenti, non mancano esperienze interessanti come al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, al cui interno c’è un ristorante stellato con menu studiati come un viaggio creativo gastronomico, o come il ristorante “L’imbuto” all’interno del Center of Contemporary Art…
Altra realtà, che sta prendendo piede negli ultimi anni, è quella dei locali – specie i più “in” delle grandi città – che ospitano esposizioni fisse o temporanee di artisti emergenti, trasformandosi in gallerie dove “degustare l’arte”. Il primo a muoversi in questa direzione sembra sia stato Gualtiero Marchesi che nei suoi locali a Milano e in Franciacorta non solo ha portato l’arte a tavola, ma ha reso l’esperienza gastronomica un’esperienza estetica totale, tappezzando le pareti di opere d’arte… A Milano, locali come “BaoBar” e “Le Biciclette” stravolgono l’happy hour…. Ancora a Milano, il CÖR Italian Restaurant ha recentemente inaugurato uno spazio esclusivo in cui cibo, musica, arte e design si incontrano e si fondono. Qui è stata la Prince Group di Armando Principe a portare, per prima, i propri artisti contribuendo a creare un’atmosfera coinvolgente e carica di nuova bellezza.
Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n°08