Stanno prendendo sempre più piede quelle che vengono definite biblioteche condominiali, dei punti di rinnovata socialità e di interesse per la lettura realizzati all’interno di condomini in maniera autonoma e volontaria, che in questo momento così difficile fa da nuova valvola e supporto psicologico.
Importata dagli USA, l’idea prende piede a Milano nel 2013, una grande città dove si sta registrando sempre più una tendenza alla condivisione in opposizione al diffuso individualismo delle metropoli, e si attua per mezzo di un signore pensionato illuminato da un evento fortuito. Sembra infatti che trovatosi davanti una serie di libri ancora imballati e gettati nel cassonetto della spazzatura, abbia deciso di salvarli dal macero per dar loro altra destinazione.
Pensando al suo condominio, abitato da circa settecento persone quasi sconosciute fra loro, ha ipotizzato la possibilità di creare questo spazio di condivisione e lettura all’interno del palazzo, allestendo una piccola biblioteca in portineria. L’idea ha avuto successo tanto che nel tempo sono aumentati libri e anche attività inerenti, tanto è vero che anche durante il lockdown la libreria condominiale è diventata un punto di rifermento per rompere il silenzio di quella clausura forzata attraverso letture ad alta voce.
Dalla prima biblioteca condominiale a Milano siamo passati a circa 9 “strutture” create dalla passione dei condomini mentre sull’esempio della metropoli lombarda anche altre città hanno adottato questa pratica.
Molte biblioteche si sono anche notevolmente accresciute grazie al contributo di libri di tutti i tipi provenienti dai condomini e non solo, diventando luoghi di relax e di interesse molto ben organizzati. Si possono prendere libri in prestito, si fa bookcrossing con distribuzione gratuita di libri e attività connesse, si creano circoli, blog, chat di discussione, fino ad interazioni con manifestazioni come Bookcity.
Insomma in un’era tecnologica e iperconnessa come quella contemporanea, il libro sta recuperando il suo antico valore di socializzazione e piacere condiviso.