In questo momento difficile per tutti, dove l’impegno comune è quello volto a far diminuire i contagi per coronavirus e tornare il prima possibile alla normalità, gli Uffizi si uniscono alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo #iorestoacasa, lanciando un progetto per portare a casa l’arte che, a causa dell’emergenza, è rimasta chiusa dietro le porte di musei ed istituzioni. L’iniziativa si chiama Uffizi Decameron e coinvolge tutti i canali social degli Uffizi e i tesori del museo, di Palazzo Pitti e del Giardino dei Boboli.
Naturalmente è chiaro – come richiama il nome della campagna – che il progetto s’ispira al Decameron di Boccaccio, l’opera dello scrittore trecentesco nota per raccontare la storia di 10 ragazzi che per sfuggire alla peste nera che imperversava a Firenze si erano rifugiati in una villa sui colli fiorentini e per combattere la noia del ritiro forzato narravano ogni giorno, a turno, una novella diversa seguendo il tema di volta in volta scelto.
Allo stesso modo gli Uffizi diventano il nostro Boccaccio contemporaneo, aiutando gli Italiani a superare questo momento, condividendo ogni giorno video, foto e storie sui capolavori custoditi nei suoi musei, accompagnati sempre dall’ hashtag #UffiziDecameron.
Non solo… All’interno dell’iniziativa va inserita anche l’idea “La mia Sala”, costituita da una serie di “minitour virtuali” a cura degli assistenti museali che illustreranno alcuni dei luoghi più suggestivi delle Gallerie, con tanto di opere e segreti.
Un’attenzione particolare è anche per la figura di Raffaello del quale come sappiano quest’anno si celebrano i 500 anni dalla sua morte, per la quale era già in corso una grandiosa mostra alle Scuderie del Quirinale – ovviamente sospesa – a cui gli Uffizi avevano dato in prestito circa una cinquantina di opere.
Insomma come dichiarato dallo stesso direttore del museo Eike Schmidt : “Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”…